La Russia ora fa la vittima: "Navalny avvelenato dagli occidentali per provocarci"
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La Russia ora fa la vittima: "Navalny avvelenato dagli occidentali per provocarci"

Lo sostiene il capo dell'intelligence russa, Serghiei Narishkin, anche se parla ancora di 'presunto' avvelenamento e ribadisce che i medici russi non hanno trovato tracce di veleno

Alexei Navalny
Alexei Navalny
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3 Settembre 2020 - 14.45


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Serghiei Narishkin, capo dell’intelligence russa, sta tentando di far ribaltare la storia dell’avvelenamento di Alexei Navalny, oppositore di Putin al momento ricoverato in Germania, per un complotto contro la Russia: secondo Navalny, il ‘presunto’ – secondo i russi, ma è ‘fuori di dubbio’ per i medici tedeschi – avvelenamento sarebbe una provocazione dei servizi segreti occidentali. 

Narishkin ha ribadito la versione di Mosca secondo cui i medici russi non avrebbero trovato tracce di veleno nel sangue di Navalny.

Il Cremlino intanto ha respinto le accuse di un suo possibile coinvolgimento nel presunto avvelenamento di Navalny e ha sostenuto di non vedere motivi per eventuali sanzioni contro la Russia.  “Non capiamo quale potrebbe essere la ragione per eventuali sanzioni”, ha detto il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov.

“Sceglierei le parole con attenzione quando si parla di accuse contro lo Stato russo perché non ci sono accuse al momento e non c’è motivo per accusare lo Stato russo”, ha proseguito il portavoce di Putin precisando che a Mosca non sono “disposti ad accettare nessuna accusa a questo proposito”.
“Certamente – ha dichiarato – non vorremmo che i nostri partner in Germania e in altri Paesi europei si precipitassero a fare valutazioni, preferiremmo stabilire un dialogo”.

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