Zanardi fa progressi, ma il quadro è ancora molto critico
Top

Zanardi fa progressi, ma il quadro è ancora molto critico

Primo intervento di ricostruzione cranio-facciale eseguito con successo. La prognosi resta riservata

Zanardi
Zanardi
Preroll

globalist Modifica articolo

24 Settembre 2020 - 11.50


ATF

Alex Zanardi migliora, ma la situazione resta complessa, ”è sottoposto a sedute di riabilitazione cognitiva e motoria, con somministrazione di stimoli visivi e acustici, ai quali il paziente risponde con transitori e iniziali segni di interazione con l’ambiente”. A oltre un mese dall’ultimo bollettino medico, ecco arrivare un aggiornamento da parte dell’San Raffaele di Milano sulle condizioni del 53enne campione bolognese, in lotta per la vita dal 19 giugno quando, nei pressi di Pienza, perse il controllo della sua handbike e finì contro un camion.

Trasferito a Milano il 24 luglio scorso, Zanardi – si legge – “sta affrontando un percorso di cure sub-intensive, predisposto da una equipe multidisciplinare coordinata dai professori Luigi Beretta, direttore della Neurorianimazione, Mario Bussi, direttore di Otorinolaringoiatria, Sandro Iannaccone, direttore della Neuroriabilitazione, e Pietro Mortini, direttore della Neurochirurgia. Contemporaneamente è iniziato un ulteriore percorso chirurgico volto alla ricostruzione cranio facciale. Un primo intervento è già stato eseguito con successo, alcuni giorni fa, dal professor Mario Bussi ed è già in programmazione per le prossime settimane un secondo intervento che sarà eseguito dal professor Pietro Mortini. Inoltre, da diversi giorni Alex Zanardi è sottoposto a sedute di riabilitazione cognitiva e motoria, con somministrazione di stimoli visivi e acustici, ai quali il paziente risponde con transitori e iniziali segni di interazione con l’ambiente. A fronte di questi progressi significativi – si conclude il bollettino – i medici ribadiscono, comunque, il permanere di un quadro clinico generale complesso, sulla cui prognosi è assolutamente prematuro sbilanciarsi”.

Leggi anche:  Servizio Sanitario Nazionale in crisi: donne e tecnologia opportunità per una via d’uscita?
Native

Articoli correlati