Era molto scontato ma rimane comunque clamoroso: Donald trump ha scelto Amy Coney Barrett come sostituta alla Corte Suprema di Ruth Bader Ginsburg, morta la scorsa settimana. È una provocazione non solo perché Ginsburg aveva esplicitamente richiesto che la sua sostituzione non avvenisse in campagna elettorale, cosa che Trump ha bollato come falsa (“L’avrà scritto Nancy Pelosi”), ma anche perché quando la stessa identica situazione si presentò con Barack Obama, il Senato si oppose sostenendo che non fosse il caso che un Presidente in campagna elettorale nominasse un Giudice a vita. Per Trump, però, tutti questi problemi i Repubblicani non se li sono fatti.
Amy Coney Barrett è repubblicana, conservatrice, ultracattolica, nota per le sue battaglie contro aborto, diritti civili delle persone Lgbtqi+, obamacare.
La nomina e conferma di Barrett garantirà ai repubblicani una maggioranza di sei giudici conservatori su nove in seno alla Corte Suprema, con Trump che nei giorni scorsi ha espresso la convinzione che le elezioni quest’anno finiranno alla Corte per stabilirne il risultato elettorale a seguito di contestazioni. Senza contare che una maggioranza del genere darà ai conservatori un controllo definitivo e duraturo dell’organismo giuridico che dà l’indirizzo al Paese a prescindere dalle maggioranze al Congresso.
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