I 'Proud Boys' non sono più i razzisti sostenitori di Trump, ma uomini innamorati
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I 'Proud Boys' non sono più i razzisti sostenitori di Trump, ma uomini innamorati

La comunità gay che si è riappropriata del termine 'proud', orgoglioso, usurpato da un gruppo di estremisti di destra sostenitori di Trump, razzisti e suprematisti bianchi

Proud Boys
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5 Ottobre 2020 - 17.19


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Lanciato su Twitter da George Takei, attore di Star Trek e attivista Lgbtqui+, l’hashtag #ProudBoys è stato riconquistato dalla comunità gay che si è riappropriata del termine ‘proud’, orgoglioso, usurpato da un gruppo di estremisti di destra sostenitori di Trump, razzisti e suprematisti bianchi, cui lo stesso Presidente si è rivolto durante il dibattito con Joe Biden, dicendo loro di ‘stare pronti’. 
Ora l’hashtag è stato inondato di foto di uomini innamorati, iniziativa cui ha partecipato l’esercito canadese, che ha postato una foto di un bacio tra due soldati e la scritta: “Se indossate la nostra uniforme, sapete cosa significa. Se state pensando di volerla indossare, sappiate quel che significa. L’amore è amore. Capito cosa significa?”

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