Sono pessimisti e chissà se loro hanno il polso della situazione meglio dei sondaggi.
Il senatore repubblicano del Nebraska, Ben Sasse, ha detto in un colloquio telefonico con gli elettori riportato dal New York Times che la risposta di Trump al Covid, la sua vicinanza a dittatori e suprematisti bianchi e le offese rivolte agli elettori potrebbero portare a un “bagno di sangue per il partito repubblicano”, soprattutto alle elezioni per il Senato.
“Sto valutando questa possibilità e per questo non sono salito sul treno di Trump e non sto facendo campagna per lui”, ha detto Sasse criticando la politica estera del presidente, il suo rapporto con gli alleati, l’approccio ai diritti umani.
Per il senatore il dibattito postelettorale non sarà sulle sue critiche a Trump ma su come il partito abbia pensato di vendere “un narcisista ossessionato dalla TV al popolo americano”.
“Non mi scuso affatto per aver combattuto per i miei valori contro i suoi in luoghi in cui penso che i suoi siano carenti, non solo per un repubblicano ma per un americano”, ha detto Sasse che lotta per la rielezione.
Il senatore accusa Trump e il partito di essersi alienati il consenso dei giovani e delle donne.
Argomenti: donald trump