Joe Biden ha intenzione di firmare una serie di ordini esecutivi dopo il suo insediamento che avrà luogo il 20 gennaio, prevedendo così un immediato cambiamento della politica degli Stati Uniti. Lo scrive il Washington Post citando fonti vicine al futuro inquilino della Casa Bianca, spiegando che Biden riporterà gli Stati Uniti negli accordi di Parigi sul clima e rientrerà nell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Inoltre provvederà ad abrogare il divieto di immigrazione da molti paesi a maggioranza musulmana e ripristinerà il programma sui ”dreamers”, ovvero consentirà a chi è entrato negli Stati Uniti illegalmente da bambino di restarvi.
Parlando di ”cambiamento sorprendente” tra la politica di Trump e quella futura di Biden, il Washington Post spiega che i consiglieri di quest’ultimo stanno lavorando da mesi per mettere a punto la sua agenda, con centinaia di funzionari che si preparano a mettersi al lavoro all’interno di varie agenzie federali. Al primo punto la lotta contro il coronavirus, tanto che Biden ha già annunciato che lunedì creerà una task force per contrastare la diffusione del Covid-19. La task force sarà co-presieduta dall’ex chirurgo generale Vivek Murthy e da David Kessler, ex commissario della Food and Drug Administration.
Fonti vicine a Biden riferiscono inoltre che, una volta insediato, potrebbe modificare l’orientamento di varie agenzie federali e modificare il posizionamento degli Stati Uniti sulla scena mondiale. Resta però in dubbio quanto sarà facile far passare una legislazione importante al Congresso. Se i democratici manterranno la maggioranza della Camera, la composizione finale del Senato non è ancora chiara. Decisivo sarà il 5 gennaio, con i due ballottaggi in Georgia che i democratici dovrebbero vincere per avere il controllo al Senato.
“Il team politico si sta concentrando ora molto sul potere esecutivo”, ha detto un alleato di Biden a condizione dell’anonimato. “A questo punto mi aspetto che venga utilizzato liberamente in un’amministrazione Biden, se il Senato diventa un ostacolo”, ha aggiunto. Un Senato a partecipazione repubblicana, o anche uno con una ristretta maggioranza democratica, probabilmente influenzerà le scelte del governo di Biden.
Sabato pomeriggio il presidente eletto ha avuto una breve telefonata con la presidente della Camera Nancy Pelosi e il leader della minoranza del Senato Charles Schumer, che ha chiamato per congratularsi con Biden, secondo due funzionari democratici. Un Congresso diviso potrebbe ad esempio ostacolare gli sforzi di Biden per intraprendere azioni legislative radicali sulla riforma dell’immigrazione. Un iter difficile potrà avere anche il disegno di legge al Congresso per abrogare le tutele sulla responsabilità per i produttori di armi. Biden si è impegnato ad abrogare i tagli fiscali approvati dai repubblicani dal 2017, il che potrebbe essere ostacolato se i repubblicani detengono la maggioranza del Senato.
Senza la cooperazione del Congresso, tuttavia, Biden ha intenzione di invertire immediatamente la politica sanitaria e ambientale di Trump, tornando per un centinaio di norme a quella di Obama. Inoltre prevede nuove linee guida etiche alla Casa Bianca e nel primo giorno di insediamento prevede la firma di un ordine esecutivo con cui impedirà a membri della sua amministrazione di influenzare le indagini del Dipartimento della Giustizia.
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