E alla fine anche l'Arizona è stata assegnata a Biden: dopo 10 giorni Trump deve farsene una ragione
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E alla fine anche l'Arizona è stata assegnata a Biden: dopo 10 giorni Trump deve farsene una ragione

Autorità elettorali: "Nessuna prova di brogli o di schede perse o alterate"

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13 Novembre 2020 - 08.16


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“L’elezione del 3 novembre è stata la più sicura della storia degli Stati Uniti”.
Diverse autorità elettorali americane statali e locali hanno affermato in un comunicato congiunto di non aver trovato, ad oltre una settimana dalle elezioni presidenziali, “alcuna prova” di schede perse o modificate o di sistemi di voto violati. 

Anche la Cnn ha decretato la vittoria di Joe Biden in Arizona, dove l’ultimo candidato presidenziale democratico a trionfare fu Bill Clinton nel 1996. Nella notte delle elezioni Ap e Fox avevano già proiettato il successo di Biden, ma la sua assegnazione era rimasta controversa.

Biden ha vinto l’Arizona e i suoi 11 grandi elettori per circa 11 mila voti (40,40% a 40,06%). Prima di Clinton, l’ultimo democratico che era stato votato in questo stato come presidente fu Harry S. Truman nel 1948. Donald Trump aveva trionfato qui nel 2016 con un vantaggio del 3,5% su Hillary Clinton. L’Arizona è lo ‘home state’ del defunto senatore repubblicano John McCain, fiero avversario del presidente. La vedova si è schierata con Biden ed è entrata nel suo transition team.

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Biden è impegnato nelle prime nomine e nelle consultazioni. Ha parlato con i vertici dem del Congresso, ma non con quelli repubblicani. Il presidente eletto, informa il suo transition team, ha ringraziato il sen. Chuck Schumer e la speaker della Camera Nancy Pelosi e ha espresso il suo “impegno a unire il Paese dopo una campagna molto combattuta”. I tre hanno discusso di “intensificare” la risposta del Paese alla pandemia e alla conseguente crisi economica. Inoltre hanno discusso “l’urgente necessità”, di usare l’ultima sessione parlamentare “per approvare in modo bipartisan una legge che preveda risorse per combattere il Covid, sussidi per le famiglie di lavoratori e le piccole aziende, sostegno ai governi statali e locali che continuano a stipendiare i lavoratori in prima linea, l’espansione dell’assicurazione ai disoccupati e che garantisca una sanità abbordabile per milioni di famiglie”. Discussa infine “l’importanza di trovare soluzioni bipartisan per creare milioni di posti di lavoro ben pagati e sindacalizzati, anche attraverso investimenti nelle infrastrutture, nel manifatturiero, in ricerca e sviluppo e nell’energia pulita”.

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Intanto Donald Trump insiste nella battaglia legale: in Georgia è in corso il conteggio manuale, mentre in Pennsylvania una corte d’appello ha stabilito che un piccolo numero di schede giunte ai seggi dopo il 9 novembre non debba essere conteggiato. Si tratta di schede per le quali i rispettivi elettori non abbiano fornito prove d’identita’ entro la scadenza del 9 novembre. Ma l’obiettivo del presidente uscente si sta spostando su un altro bersaglio grosso, anche se lontano. Con i suoi ricorsi legali sul voto “sta semplicemente tentando di sopravvivere da un notiziario ad un altro, osservando quanto lontano può spingere la sua offensiva contro la sconfitta e assicurarsi il supporto permanente della sua base repubblicana” scrive il New York Times, secondo cui però “come prossimo passo, Trump sta parlando seriamente di annunciare che intende correre nuovamente nel 2024, consapevole che, lo faccia o meno, congelerà un campo già affollato di possibili candidati repubblicani”. Indiscrezione già rilanciata nei giorni scorsi dal sito Axios, solitamente ben informato sulle voci che circolano a Washington. Il presidente, sempre secondo il quotidiano, ha detto ad alcuni consiglieri che se la corsa sarà certificata a favore di Joe Biden annuncerà la campagna per il 2024 poco dopo.

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Uno tra gli uomini più potenti d’America, Mark Zuckerberg, ha detto in un incontro con i suoi dipendenti che “l’esito delle elezioni è ora chiaro e che Joe Biden sarà il nostro prossimo presidente”. Il Ceo di Facebook ha detto che ”è importante che la gente abbia fiducia che le elezioni sono state fondamentalmente oneste e questo vale anche per le decine di milioni di persone che hanno votato per Trump”.

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