Trump si è arreso (senza ammetterlo) e ora pensa a trasferirsi nella sua residenza in Florida
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Trump si è arreso (senza ammetterlo) e ora pensa a trasferirsi nella sua residenza in Florida

Il tycoon si prepara a trascorrere gran parte del suo tempo del post Casa Bianca nella sua residenza a Mar a Lago, in Florida, dove da qualche anno ha anche chiesto la residenza

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24 Novembre 2020 - 15.31


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Trump la sconfitta non l’accetterà mai. A parole, almeno. Nei fatti, il suo staff ha iniziato i lavori per la transizione verso Biden e il tycoon si prepara a trascorrere gran parte del suo tempo del post Casa Bianca nella sua residenza a Mar a Lago, in Florida, dove da qualche anno ha anche chiesto la residenza, disdegnando la natia New York di cui non ha mai accettato l’odio viscerale che gli abitanti nutrono nei suoi confronti, ben messo in evidenza dal fatto che dal 2016, anno dell’elezione di Trump, un massiccio cordone di poliziotti circonda l’abitazione newyorkese di Trump, l’arcinota Trump Tower, e la 56esima strada, adiacente alla Torre, è chiusa da allora per motivi di sicurezza, con non pochi problemi di traffico in quella zona centralissima di Manhattan. 
Per mantenere la residenza nello stato della Florida Trump dovrà trascorrervi, per legge, almeno sei mesi. E l’emittente americana Abc rivela inoltre che sarebbero in corso anche lavori di ristrutturazione nella residenza di Trump, per renderla quindi la sua abitazione principale. 
Già nei giorni immediatamente successivi alla sconfitta elettorale, l’ex legale di Trump, Michael Coehn, ha espresso la convinzione che il presidente si sarebbe trasferito in Florida, anche senza aspettare l’insediamento di Biden. “La mia teoria che per Natale andrà a Mar-a-Lago e non credo che tornerà a Washington per l’inaugurazione”, ha detto l’avvocato newyorkese che per anni ha ‘risolto i problemi’ di Trump, compreso quello delle centinaia di migliaia di dollari pagati per comprare il silenzio della porno star Stormy Daniels, transazione per la quale Cohen è finito anche in prigione.
Secondo Cohen Trump, che ieri notte ha affermato di aver dato luce verde all’avvio della transizione ribadendo però che continuerà a combattere contro quello che definisce il furto elettorale, non riconoscerà mai la sconfitta. E per questo potrebbe dare un altro, l’ultimo, strappo alla tradizione politica americana disertando l’inaugurazione di Biden, che lo mostrerebbe al mondo come lo sconfitto il “loser” che non accetta di essere, rimanendo in Florida.

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