Orban non si schioda, il suo rifiuto di rispettare i diritti umani e civili degli ungheresi è totale. Lo ribadisce lui stesso, dicendo che “la nostra posizione di rifiuto è di ferro”, parlando anche per la Polonia. Orba ha parlato alla radio pubblica Kossuth, ribadendo i contenuti della dichiarazione congiunta, rilasciata ieri con il premier polacco Tadeusz Morawiecki. Secondo Orban, bisogna trovare una soluzione urgente per poter erogare i soldi del Recovery fund agli stati che ne hanno bisogno e per far partire il bilancio dall’anno prossimo, e per questo bisogna rimandare a tempi ulteriori la discussione sulla condizionalità sullo stato di diritto.
“Noi, con i polacchi, diciamo da luglio che non bisogna legare le due cose”, ha detto Orban. Il premier ungherese cavalca vergognosamente il complottismo più becero, affermando che l’Ue sta seguendo “il piano di George Soros”, quando intende sanzionare finanziariamente gli stati che rifiutano di accogliere i migranti.
“La misura sollecitata dal Parlamento europeo fa proprio questo: ci toglieranno una parte dei sussidi che ci spettano, se non accoglieremo i migranti”, ha detto. “Legare la condizionalità sullo stato di diritto al bilancio Ue e al pacchetto di aiuto è un atto politico e non semplicemente giuridico. Non ci lasciamo comprare, è una questione di sovranità nazionale”, ha detto. “L’Europa occidentale è ormai diventata un’entità di paesi di immigrati, ma l’Europa centrale saprà conservare i valori cristiani e nazionali, rifiutiamo la cultura multietnica.”
Stallo Ue, Orban parla da dittatore: "Il nostro rifiuto è di ferro, non accettiamo un'Europa multietnica"
Il premier ungherese cavalca vergognosamente il complottismo più becero, affermando che l'Ue sta seguendo "il piano di George Soros"
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27 Novembre 2020 - 15.50
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