Un paese nel quale l’anima franchista non è mai andata via, come in Italia i fascisti e i loro eredi politici sono liberi di diffamare la democrazia e fare apologia della dittatura. Ma con i fascisti il pericolo c’è sempre.
C’è preoccupazione ai vertici spagnoli per l’appello di un gruppo di ufficiali militari spagnoli in pensione. La ministroa della Difesa Margarita Robles ha sporto denuncia presso la procura, dichiarando che le chiamate alle armi, circolate su Whatsapp e riportate dall’emittente Rtve, sono “motivo di preoccupazione, soprattutto in una situazione politica complicata tra emergenze, pandemia e crisi economica”.
Ha aggiunto che le attività dei circa 70 ex ufficiali dell’aviazione potrebbero essere motivo di accuse penali.
Eneko Andueza, esponente basco del partito socialista del premier Pedro Sanchez ha chiesto un intervento di re Felipe VI, dato che il sovrano, riportano i media locali, avrebbe ricevuto una lettera da alcuni degli agitatori, in cui si accusa il governo di legami con gruppi terroristici e separatisti. “Avvolgersi nel silenzio non è né un buon esempio né il modo migliore per risolvere una situazione estremamente grave”, ha affermato Andueza, leader del Psoe basco.
Nella loro lettera al re – le cui immagini sono state mostrate dalla Rtve e altre emittenti – gli ufficiali in pensione insultano Sanchez e il secondo vice primo ministro Pablo Iglesias. Fanno elogi per il defunto dittatore Francisco Franco, il cui regime ha visto la scomparsa di almeno 100.000 membri dell’opposizione, e parlano di farla finita con la democrazia. “Preparati per il combattimento. Prendiamo i rossi. Tieni la testa alta e vai in battaglia”, si legge nella lettera. Oltre alle invettive dirette ai politici di sinistra e i loro sostenitori, gli ufficiali si scagliano anche contro omosessuali, femministe e separatisti delle regioni catalane e basche.