C’è la concreta possibilità che Ahmadreza Djalali, il medico e ricercatore iraniano-svedese con un passato da ricercatore a Novara, venga impiccato domani a Teheran: Djalali è stato condannato a morte con l’accusa di spionaggio per conto del Mossad israeliano.
Amnesty International spiega che le confessioni di Djalali sono state estorte con la tortura e l’interrogatorio è avvenuto in isolamento e senza la presenza di un avvocato.
Secondo le ultime informazioni rese note dai familiari, la sua esecuzione, rinviata in extremis due settimane fa, sarebbe in programma domani mattina.
Le autorità di Teheran non hanno più permesso contatti negli ultimi giorni con Djalali, che si è sempre dichiarato innocente ed è stato condannato in un processo definito da Amnesty International “clamorosamente iniquo”. Fino ai giorni scorsi, il medico era detenuto in isolamento nella prigione di Evin a Teheran.
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