Ogni anno, il Washington Post assegna un premio, il ‘Pinocchio’, per conferirlo al politico che ha detto le maggiori bugie durante l’anno. Come sempre, Trump risulta il vincitore assoluto con 7 Pinocchi, ma nemmeno Joe Biden è esente, portando a casa due premi.
Il quotidiano spiega di aver cercato di non concentrarsi troppo su Trump, ma che la valanga di dichiarazioni “false o ingannevoli” è stata tale che a metà ottobre era stata superata la soglia delle 25mila, con 6-700 falsità al giorno in campagna elettorale. Tuttavia il Washington post dice di sperare che Trump non appaia nella lista 2021, dato che la classifica annuale riguarda normalmente solo chi è in carica e “conta veramente nel dibattito di politica nazionale’.
Elencare tutte le affermazione ritenute false, alcune delle quali ripetute anche centinaia di volte, è naturalmente difficile. Il Washington Post le ha riunite in categorie: sulla pandemia, la sanità, le frodi elettorali (le accuse senza prove sul voto postale sono più di 200) e le accuse di violenze durante le proteste del movimento Black lives matter. Per non parlare della pretesa di essere il presidente ad aver fatto di più per afroamericani ed omosessuali. E della ripetuta accusa di assassinio, mai provata, contro il giornalista dell’Msnbc Joe Scarborough.
A Biden vanno due ‘Pinocchio’. Uno per l’affermazione un tantino esagerata di essere stato ‘arrestato’ anni fa in Sudafrica perchè voleva vedere Nelson Mandela in carcere, mentre probabilmente è stato solo separato dai colleghi afroamericani della sua delegazione all’aeroporto. L’altro perché la sua campagna ha sostenuto che Trump voleva smantellare la sicurezza sociale.
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