Altre elezioni molto importanti: oltre 2,3 milioni di elettori hanno già votato in Georgia per il ballottaggio che il 5 gennaio prossimo deciderà i due senatori dello stato e quale partito avrà la maggioranza al Senato. Sono numeri record che stanno rafforzando le speranze dei democratici, tradizionalmente favoriti nel voto per posta ed in anticipo, di vincere i due seggi, attualmente in mano dei repubblicani Kelly Loeffler e David Perdue.
A far crescere l’ottimismo dei dem il fatto che gli elettori afroamericani – che sono stati la chiave della vittoria di Joe Biden nello stato – si stanno presentando alle urne in percentuali ancora maggiore di quelle di novembre e che il voto in anticipo si sta registrando soprattutto in distretti a maggioranza democratica.
Se entrambi i candidati democratici, Jon Ossoff e Raphael Warnock, riusciranno ad imporsi martedì prossimo, al Senato si arriverà ad una situazione di parità, 50 a 50, che di fatto darà ai dem la maggioranza, perché sarà la vice presidente Kamala Harris ad esprimere il voto nelle situazioni di stallo.
Con una posta in gioco così alta, i repubblicani sono allarmati dal fatto che la propria base elettorale possa disertare le urne a seguito dei durissimi attacchi che Donald Trump ha lanciato nelle ultime settimane contro l’ammiinistrazione, repubblicana, della Georgia colpevole, a detta del presidente, di non aver sventato il complotto che ha permesso a Biden di “rubargli” la vittoria nello stato.
I sondaggi dell’ultima ora descrivono accaniti testa a testa: secondo la media dei sondaggi di FiveThirtyEight Perdue ha un vantaggio dello 0,4% sul democratico Ossoff, mentre il democratico Warnock è in testa rispetto a Loeffler dello 0,5%.
I due candidati repubblicani sanno benissimo che il loro destino elettorale è nelle mani di Trump che lunedì andrà di nuovo in Georgia per un rally finale, durante il quale, con ogni probabilità, ripeterà le accuse e gli attacchi al governo repubblicano dello stato come ha fatto in un altro comizio le scorse settimane.
Ma ora Trump è anche in rotta con la leadership nazionale repubblicana, accusata di essere “debole e codarda”, per il veto al bilancio del Pentagono e la questione degli aiuti economici anti Covid. Ma soprattutto in vista del 6 gennaio giorno in cui si prevede che si svolgerà senza grandi sconvolgimenti la sessione a Camere riunite del Congresso per ratificare la vittoria di Biden.
Per questo nelle ultime ore sia Loeffler che Perdue si sono schierati a sostegno del presidente uscente, anche in opposizione con i colleghi repubblicani. “Io sto al fianco del presidente al 100%, e sono orgogliosa di farlo” ha detto Loeffler dicendosi pronta a votare, contro le indicazioni dei leader dei repubblicani, per l’aumento da 600 a 2mila dollari dell’assegno alle famiglie.