Ultimi tentativi di 'golpe': 11 senatori repubblicani si opporranno alla vittoria di Biden
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Ultimi tentativi di 'golpe': 11 senatori repubblicani si opporranno alla vittoria di Biden

Il conteggio dei voti verrà contestato mercoledì quando si riunirà il Congresso di Washington

Biden, Trump e Obama
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2 Gennaio 2021 - 18.41


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Siamo all’ultima spiaggia per provare a contestare la vittoria di Biden alle ultime elezioni americane.

Undici senatori repubblicani hanno infatti annunciato oggi che contesteranno il conteggio dei voti del Collegio Elettorale quando mercoledì il Congresso di Washington si riunirà in sessione congiunta per la conta formale dei voti.

 I senatori chiedono che il Congresso “nomini immediatamente una Commissione Elettorale, dotata di piena autorità investigativa e di accertamento dei fatti, per condurre una revisione di emergenza di 10 giorni dei risultati elettorali negli Stati contesi”, hanno detto.

“Una volta completato” il processo “i singoli Stati valuterebbero le conclusioni della Commissione e potrebbero convocare una sessione legislativa speciale per certificare una modifica del loro voto, se necessario”.

“Di conseguenza, intendiamo votare il 6 gennaio per respingere gli elettori degli Stati contesi”, hanno aggiunto, “a meno che e fino a quando non sarà completata la revisione di emergenza di 10 giorni”.

Non siamo ingenui – hanno aggiunto gli 11 senatori, Ted Cruz, Ron Johnson, James Lankford, Steve Daines, John Kennedy, Marsha Blackburn e Mike Braun, e i senatori eletti Cynthia Lummis, Roger Marshall, Bill Hagerty e Tommy Tuberville – ci aspettiamo che la maggior parte se non tutti i democratici e forse più di alcuni repubblicani, voteranno diversamente”.

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“Ma – hanno aggiunto – il sostegno all’integrità elettorale non dovrebbe essere una questione di parte”. “Una revisione equa e credibile – condotta rapidamente e completata ben prima del 20 gennaio – migliorerebbe drasticamente la fiducia degli americani nel nostro processo elettorale e rafforzerebbe significativamente la legittimità di chiunque diventi il nostro prossimo Presidente”.

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