Da ieri, da quando cioè Facebook ha annunciato che avrebbe censurato l’account di Donald Trump per due settimane, il web si è riempito di illuminati intellettuali, filosofi, giornalisti e oltranzisti del politicamente corretto che, nel tentativo di dimostrare al mondo che loro sono i buoni e che ne capiscono più di tutti gli altri, hanno cominciato a difendere Donald Trump, accusando Facebook e Twitter di essere gli ‘sceriffi’ del web.
Donald Trump ha aizzato milizie armate affinché tentassero di prendere il controllo del Campidoglio e sovvertire l’esito delle elezioni democratiche. Questo si chiama golpe. Un golpista è un criminale e non merita i diritti democratici come l’accesso alle principali piattaforme di comunicazione al mondo. Golpe in cui, bisogna ribadirlo, sono morte 5 persone. Donald Trump non è solo un golpista, ma è indirettamente un assassino: eppure è per un personaggio del genere che personaggi all’apparenza diversissimi ma evidentemente non poi così tanto, come Massimo Cacciari e Vittorio Sgarbi, per dirne due, si stracciano le vesti in nome della democrazia.
Questa è la vera retorica del ‘buonismo’, parola odiosissima ma che ben descrive questo atteggiamento da paladini della giustizia che rischiano, per paradosso, di permettere ai criminali di agire liberamente. Facebook e Twitter monopolizzano la scena internazionale e politica da un decennio: da Obama fino a Salvini, passando per Donald Trump, il ruolo che hanno avuto i social network nella politica è centrale e stupirsi ora della loro rilevanza è francamente ridicolo, oltre che tardivo.
In passato, entrambi i social sono stati attaccati ferocemente (alcune volte anche da questi giustizieri della domenica) per permettere ai peggiori criminali fascisti di scrivere qualunque cosa. E anche questo è verissimo: la proliferazione delle fake news e dell’odio che hanno portato all’assalto di Capitol Hill è dovuta principalmente alla libera diffusione di queste teorie complottiste proprio sui social network, oltre che su miriadi di altri siti (perché il web è molto più di Twitter e Facebook). Quindi appare davvero incredibile che, in una delle rarissime occasioni in cui Twitter e Facebook fanno una cosa giusta, ossia impedire a Trump di difendere un tentato golpe, dobbiamo sentire la lezioncina morale sul valore della democrazia. Trump sarà anche un Presidente eletto democraticamente, ma è anche un criminale. E ai criminali non si lascia campo libero di diffondere le proprie idee. Sono morte delle persone, per colpa di questo criminale. Chi oggi sente il bisogno di fare il samaritano per Donald Trump, dovrebbe davvero impegnare le sue energie per qualcuno che ne ha davvero bisogno.
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