La Fbi indaga: a Capitol Hill anche un piano per colpire i congressisti
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La Fbi indaga: a Capitol Hill anche un piano per colpire i congressisti

Tra i sostenitori di Donald Trump ci poteva essere qualcuno con l'intenzione di uccidere o prendere in ostaggio deputati, senatori

La polizia a Capitol Hill
La polizia a Capitol Hill
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9 Gennaio 2021 - 17.23


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Dopo l’offensiva a Capitol Hill, sono molte le strade da seguire per giungere agli organizzatori di un putsch mancato.

Tra le ipotesi che stanno seguendo gli agenti dell’Fbi che stanno indagando sull’assalto al Congresso, c’è anche quella che tra le migliaia di sostenitori di Donald Trump che hanno invaso Capitol Hill vi potesse essere qualcuno con l’intenzione di uccidere o prendere in ostaggio deputati, senatori o loro assistenti.

L’attenzione, rivelano fonti dei federali al Washington Post, si concentrano sulle persone arrestate perché in possesso di armi, o di altri oggetti che potevano essere usati per azioni di violenza su individui. Si sta dando la caccia a chi ha lasciato una pipe bomb fuori del quartier generale dei comitati democratico e repubblicano, mentre è stato arrestato l’uomo alla guida del camion dove sono state trovate 11 molotov.

Insospettiscono poi le foto che mostrano come alcuni rivoltosi avessero in mano manette di plastica, tipo quelle usate dalla polizia. “Non stiamo pensando ad un grande complotto, ma siamo curiosi di sapere cosa volessero fare con queste manette”, afferma uno degli investigatori, sottolineando che al momento non sono emersi foto o video che mostrerebbero che questi rivoltosi volessero prendere degli ostaggi.

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Una delle possibilità che stanno valutando gli agenti dell’Fbi è che le persone con in mano le manette usate dalla polizia fossero effettivamente degli agenti, o degli ex agenti delle forze dell’ordine. In effetti nelle ultime ore è stato confermato che mercoledì a Washington per la giornata pro Trump sono arrivati agenti e poliziotti da altri stati.

Come Chris West, sceriffo di una contea dell’Oklahoma, che ieri in una conferenza stampa ha ammesso di aver partecipato al comizio, ma ha negato di aver messo piede nel Congresso smentendo che sia sua la foto circolata sui social media.

In Texas, lo sceriffo della Bexar County ha annunciato che una delle sue vice Roxanne Mathai è sotto inchiesta interna dopo aver postato foto in cui appare all’interno del Congresso. Nei confronti dell’agente non sono state mosse incriminazioni.

L’Fbi insiste nell’urgenza di determinare se vi sia stato un piano preordinato e coordinato per l’assalto al Congresso per poterne individuare i responsabili in vista del nuovo appello alla mobilitazione che sugli account social dell’estrema destra Usa stanno circolando per il 17 gennaio. “Solo perché avete lasciato Washington, non è detto che non potete ricevere qualcuno alla vostra porta se scopriamo che avete partecipato ad un’azione criminale”, è il monito che Steve D’Antuono, il capo dell’Fbi di Washington, ha lanciato ai rivoltosi.

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Ed in effetti tra ieri ed oggi sono stati effettuati arresti in Arkansas ed in Florida. Ed è stato incriminato il deputato statale della West Virginia, Derrick Evans, che ha partecipato all’assalto documentando tutto con una diretta video.

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