Mentre Capitol Hill era già invasa Trump telefonava ai repubblicani per bloccare l'elezione di Biden
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Mentre Capitol Hill era già invasa Trump telefonava ai repubblicani per bloccare l'elezione di Biden

Le rivelazioni della Cnn: sia Trump sia Giuliani hanno contattato per errore il senatore repubblicano Mike Lee, mentre cercavano di parlare con Tommy Tuberville, neoeletto senatore per l'Alabama.

Irruziuone dei fascisti trumpiani a Capitol Hill
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9 Gennaio 2021 - 11.54


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Emergono sempre più le prove del golpe fallito: in pieno assedio al Campidoglio, Donald Trump e Rudoph Giuliani tentavano di contattare senatori ‘amici’ per convincerli a ritardare il processo di certificazione dei voti del Collegio Elettorale e dare così il tempo di fornire elementi a sostegno della tesi infondata circa presunte frodi elettorali. 
A rivelarlo è la Cnn, precisando che sia Trump sia Giuliani hanno contattato per errore il senatore Repubblicano Mike Lee, mentre cercavano di parlare con il suo collega Tommy Tuberville, neoeletto senatore per l’Alabama. La conferma all’emittente è stata data dal portavoce di Lee.
Trump prima ha chiamato il cellulare di Lee, Repubblicano dello Utah, poco dopo le 14. I senatori a quel punto erano stati fatti uscire dall’aula del Senato ed erano stati temporaneamente spostati in una sala di attesa mentre la folla iniziava a fare irruzione. 
Lee ha risposto alla chiamata e Trump si è identificato, spiegando che cercava Tuberville. Chiaramente aveva il numero sbagliato. Lee è andato a cercare il collega e gli ha passato il telefono. La telefonata è durata meno di dieci minuti, durante i quali Trump ha tentato di convincere l’interlocutore a muovere nuove obiezioni al voto del Collegio Elettorale per fermare la certificazione della vittoria del presidente eletto, stando ad una fonte a conoscenza del contenuto della conversazione citata dalla Cnn. 
La conversazione è stata interrotta perché ai Senatori è stato chiesto di spostarsi in luogo più sicuro. 
La seconda telefonata a Lee è arrivata alle 19. Era Rudolph Giuliani. Lee non ha risposto ed è scattata la segreteria. Dall’ufficio di Lee è arrivata la conferma che il messaggio era rivolto a Tuberville e che il contenuto era del tutto simile a quello ricevuto da un altro senatore Gop del quale non è stato fatto il nome. La trascrizione della telefonata è stata riportata da ‘The Dispatch’ e dal blog ‘emptywheel’. “Senatore Tuberville? Qui Rudy Giuliani, il legale del presidente. La chiamo perché voglio parlare con lei di come stiano cercando di fare andare avanti di corsa questa seduta e di come abbiamo bisogno di voi, i nostri amici americani, per cercare semplicemente di rallentarla per dar modo a quelle assemblee di fornirvi maggiori informazioni”, ha aggiunto, alludendo alle denunce infondate di brogli.
“So che tornano a riunirsi alle 20 ma…l’unica strategia che possiamo seguire è obiettare in numerosi stati e sollevare questioni così da arrivare a domani, idealmente alla fine della giornata di domani”. Tuberville, scrive la Cnn, ha appreso del tentativo di Giuliani di contattarlo solo dopo che questo è diventato di dominio pubblico. 
Tuberville era probabilmente considerato da Trump e Giuliani come un potenziale aiuto alla loro causa perché faceva parte di un gruppo di sei senatori Gop che aveva votato a sostegno dell’obiezione ai voti elettorali dell’Arizona, bloccata con 93 voti a 6. La Cnn, ricorda l’emittente, aveva riferito mercoledì che anche mentre il Congresso tornava a riunirsi dopo l’assalto quella sera, Trump continuava a premere sui senatori per portare avanti la protesta sulla certificazione di Biden, stando a fonti a conoscenza delle conversazioni citata dall’emittente.

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