Era stata decisa dall’amministrazione Trump la pena di morte per Lisa Montgomery, dopo che per 67 anni non c’era stata nessuna esecuzione per una detenuta decisa dal governo degli Stati Uniti.
L’iniezione letale per Lisa Montgomery era prevista per oggi presso il Federal Correctional Complex di Terre Haute, nell’Indiana, appena otto giorni prima dell’inaugurazione di Joe Biden, un oppositore della pena di morte federale.
Il giudice Patrick Hanlon della Corte distrettuale degli Stati Uniti (distretto meridionale dell’Indiana) ha però deciso di sospendere l’esecuzione, indicando la necessità di un’udienza probatoria per determinare le condizioni mentali della donna.
Lisa Montgomery, che la difesa ha sempre sostenuto incapace di intendere e volere a causa dei terribili abusi subiti da bambina, ha ucciso la 23enne Bobbie Jo Stinnett nel dicembre 2004, tagliandole il feto dal grembo e tendando di far passare il neonato come suo.
Il Topeka Capital Journal iporta un passaggio della decisione del giudice Hanlon: “alla signora Montgomery sono state diagnosticate menomazioni cerebrali fisiche e malattie mentali multiple, e tre esperti sono dell’opinione che, sulla base della condotta e dei sintomi riferiti loro dal legale, la percezione della realtà della signora Montgomery sia attualmente distorta e compromessa ”.
L’avvocato di Montgomery Kelley Henry ha elogiato la decisione del giudice, poiché il suo team legale per anni ha sostenuto che il background della donna – pieno di abusi, esperienze traumatiche e disturbi mentali – l’abbia resa “inadatta all’esecuzione ai sensi dell’Ottavo Emendamento”, oltre ad avere un ruolo nell’omicidio del 2004.