Giorno di tensione in Russia, dove è andata in atto la protesta contro l’arresto dell’oppositore Aleksej Navalny, incarcerato al suo rientro dalla Germania dopo il lungo periodo di degenza per l’avvelenamento di cui è stato vittima.
A Mosca si sono andati in scena scontri tra i manifestanti e la polizia e sono state 2.100 le persone arrestate in tutto il Paese.
Il maggior numero di fermi si registra a Mosca, dove si contano 800 persone fermate, poi 300 a San Pietroburgo.
Gli agenti trattengono chi ha in mano cartelli con slogan pro-opposizione come “Libertà per i prigionieri politici”.
Fermata e poi rilasciata anche la moglie di Navalny.
Fermati anche ragazzini In centro a Mosca un giornalista dell’agenzia Ansa è stato testimone del fermo di un ragazzino di circa 12 anni.
I manifestanti urlano alla polizia “Fascisti, fascisti”.
Fermata anche la dissidente Liubov Sobol, una delle più strette collaboratrici di Navalny. Sobol era stata fermata anche giovedì e multata per 250mila rubli (circa 2.750 euro) da un tribunale di Mosca.
Le proteste sono iniziate da ore in Russia e hanno preso l’avvio nel Far East russo e in Siberia nonostante le temperature vicine a 50 gradi sotto lo zero e il divieto di assembramenti legato all’emergenza Covid-19.
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— Dasha_the_explorer (@Dasha_kvl) January 23, 2021