L’azienda Dominio Voting System, che si occupa di produrre e fornirne sistemi di voto per le elezioni, ha fatto causa all’avvocato di Donald Trump Rudy Giuliani chiedendo 1,3 miliardi di dollari di risarcimento per “la campagna di disinformazione virale” delle accuse infondate di brogli alla società che gestisce le macchine elettorali.
Nel ricorso si afferma che Giuliani ha continuato per settimane in dichiarazioni pubbliche ed ai media ad accusare Dominion di aver frodato le elezioni manipolando i risultati delle macchine. Questo anche dopo che ispezioni indipendenti ed il riconteggio manuale delle schede avevano provato come infondate le sue accuse.
Anzi Dominion sottolinea che Giuliani in più occasioni ha preferito fare le sue accuse di fronte alle telecamere piuttosto che nelle aule di tribunale, dove rischiava sanzioni nell’affermare il falso. “Come è noto in Pennsylvania sono state usate macchine elettorali di Dominion, ma la campagna di Trump nei suoi ricorsi nello stato non ha incluso nessuna accusa contro la società”, si legge nella denuncia che è la seconda iniziata di questo tipo avviata da Dominion.
All’inizio del mese aveva denunciato per diffamazione Sidney Powell, un’altra protagonista della difesa legale della campagna di Trump per “la narrativa falsa” riguardo al fatto che Dominion avrebbe partecipato ad un’operazione di brogli elettorali collegata al Venezuela del defunto leader socialista Hugo Chavez. Dominion ha lasciato aperto la possibilità di altre azioni legali, non escludendo di prendere di mira lo stesso Trump.
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