Quanto sta emergendo dalle indagini sull’assalto a Capitol Hill ha dell’incredibile: tre degli arrestati per i fatti di quel giorno, Jessica Watkins, 38 anni, Dovonav Ray Crowl, 50 anni, entrambi dell’Ohio, e Thomas Caldwell, 66enne della Virginia, tutti ex militari, avevano iniziato a reclutare persone e a fare i preparativi per il tentato golpe di Trump già da novembre, subito dopo i risultati delle elezioni vinte da Joe Biden.
Ora i tre dovranno rispondere di crimini gravi, tra cui complotto contro l’attività del Congresso, per i quali rischiano condanne fino a 20 anni.
I tre sono stati arrestati la scorsa settimana e sono accusati anche di aver organizzato il viaggio a Washington con un autobus carico di sostenitori di Donald Trump e di armi. In particolare, gli inquirenti ritengondo che Caldwell, tenente comandante della Marina a riposo, abbia coordinato decine di persone che hanno “stormed the castle”, preso d’assalto il Congresso per impedire la certificazione della vittoria di Joe Biden.
Gli inquirenti ritengono che anche Watkins – che nel 2002 è stata in Afghanistan con l’Esercito e durante l’assalto in Congresso è stata fotografata in completa tenuta militare – abbia svolto questo ruolo: sono in possesso di registrazioni di suoi messaggi ad un gruppo di 30-40 persone che vengono esortate a “rimanere insieme e seguire il piano”.
Un piano, scrivono ancora i procuratori nelle 15 pagine di incriminazione, che l’attuale proprietaria di un bar in un paesino dell’Ohio stava elaborando già dal 9 novembre quando, sei giorni dopo le elezioni, e due dopo la dichiarazione della vittoria di Biden, inizia a reclutare persone per “basic training” un addestramento da svolgersi a Columbus, in Ohio, ai primi di gennaio “per essere pronti a combattere all’inaugurazione”. Watikins risulta tra i partecipanti anche ad una conference call criptata “solo per i leader”.
E gli inquirenti hanno ricostruito i contatti, sia via messaggi che con una vera e propria visita che l’ex militare ha fatto in Virginia, tra Watikins e Caldwell: “non so cosa succederà ma sono molto preoccupato per il futuro del Paese, credo che dovremo diventare violenti per fermarlo, tu sei il mio tipo di persona e dovremo combattere la prossima volta”, scriveva Caldwell alla donna in una serie di messaggi in cui faceva spesso riferimento ad un certo Stewie, che secondo alcuni potrebbe essere Stewart Rhodes, fondatore della milizia di estrema destra Oath Keepers.
Per quanto riguarda il terzo incriminato, Crowl, l’ex meccanico dei Marine avrebbe partecipato ad un campo di addestramento lo scorso dicembre in North Carolina. L’avvocato di Caldewell afferma che il suo cliente, “un reduce pluridecorato”, “non è membro degli Oath Keepers e non è mai entrato nel Congresso quel giorno” e definisce l’incrimnazione “un tentativo deliberato di trovare un capro espiatorio per i fatti del sei gennaio”.
Anche Watkins afferma la sua estraneità ad ogni episodio di violenza: “non ho commesso nessun crimine, non ho distrutto nulla”, ha detto in un’intervista prima dell’arresto, affermando di aver partecipato ad una protesta inizialmente pacifica. Ma gli inquirenti contro di lei citano quello che ha scritto nei mesi scorsi contro la possibilità di una presidenza Biden: “la nostra Repubblica sarebbe distrutta, è nostro dovere di americani combattere e morire per i nostri diritti”.
Ed in altri messaggi esprimeva la volontà di seguire indicazioni dell’allora presidente: “Trump vuole che tutti i Patrioti abili vengano il 6 gennaio”, affermava il 29 dicembre dopo la convocazione di Trump.
E nelle registrazioni dei messaggi della chat durante l’assalto al Congresso, un uomo assicura a Watkins che si eseguiranno “arresti, arresteremo questa assemblea, abbiamo elementi per processi per alto tradimento e frode elettorale”. Mentre un altro entusiasta assicura alla militare che l’ha reclutato “che questo è tutto quello per cui siamo stati addestrati”.
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