Mosca difende l'espulsione dei diplomatici europei: "Ma non vogliamo rompere i rapporti con l'Ue"
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Mosca difende l'espulsione dei diplomatici europei: "Ma non vogliamo rompere i rapporti con l'Ue"

Venerdì scorso la Russia ha espulso tre diplomatici europei, rappresentanti di Germania, Svezia e Polonia, in risposta alla visita dell'Alto Rappresentante Ue Josep Borrell.

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8 Febbraio 2021 - 15.44


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Venerdì scorso la Russia ha espulso tre diplomatici europei, rappresentanti di Germania, Svezia e Polonia, in risposta alla visita dell’Alto Rappresentante Ue Josep Borrell. Le relazioni diplomatiche tra Ue e Russia sono appese a un filo, soprattutto in conseguenza dell’avvelenamento e della recente condanna dell’oppositore politico di Putin Alexei Navalny. L’espulsione dei tre diplomatici complica ulteriormente la situazione e Borrell ha usato parole durissime, invitando i leader europei a “trarre le conseguenze” del comportamento di Mosca, ipotizzando la possibilità di nuove sanzioni alla Russia. 
Con una incredibile faccia tosca, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha rivendicato la scelta della Russia, dichiarando che l’espulsione dei tre diplomatici avviene in conseguenza “delle azioni intraprese da alcune missioni straniere a Mosca, in un contesto di disordini illegali. La Russia ha chiaramente dimostrato che non intende tollerarlo”. In particolare, Mosca ha accusato i rappresentanti della diplomazia tedesca, polacca e svedese di avere partecipato a una manifestazione illegale a sostegno di Alexei Navalny, per giustificare la loro espulsione dalla Russia. Peskov ha ribadito che il suo Paese ha intenzion e di “agire in modo molto deciso” in caso di “interferenza” sugli affari interni. “Ma questo non significa che vogliamo allontanarci e peggiorare ulteriormente i rapporti (…) al contrario, abbiamo interesse al loro sviluppo”, ha sottolineato.
“Sembra che la Russia si stia progressivamente disconnettendo dall’Europa e guardi ai valori democratici come a una minaccia esistenziale”, ha commentato Borrell nel suo intervento da Bruxelles, accolto stamane dal ministero degli Esteri russo con grande “sorpresa”.

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