Pericolo scampato per i cittadini di Oldsmar (Florida), dove un hacker ha ottenuto l’accesso al sistema idrico e venerdì ha cercato di riversare una quantità “pericolosa” di soda caustica nel sistema di trattamento dell’acqua.
L’operazione è stata sventata da un operaio, che si è accorto di quello che stava accadendo e ha avvertito le autorità.
La soda caustica è utilizzata per controllare l’acidità, ma il suo utilizzo in grandi quantità può causare danni alla salute.
L’hacker, che non è chiaro se abbia agito dall’interno o dall’esterno degli Stati Uniti, è riuscito ad effettuare venerdì mattina l’accesso remoto a un computer che controlla il sistema di trattamento dell’acqua di Oldsmar: un operatore dell’impianto si è accorto del tentativo di accesso ma ha pensato che fosse il suo supervisore.
Venerdì pomeriggio l’hacker ci ha riprovato, e questa volta è riuscito a ottenere l’accesso al software di trattamento, aumentando il contenuto di idrossido di sodio da 100 parti per milione a 11.100 parti per milione. Fortunatamente, l’operatore si è subito accorto della manovra e ha immediatamente ridotto il livello della soda caustica alla normalità.
“Non sono un chimico – ha commentato lo sceriffo della contea di Pinellas, Bob Gualtieri – ma posso dirvi quello che so: se si mette una tale quantità di quella
sostanza nell’acqua potabile, non è certo una buona cosa”; tuttavia “in nessun momento c’è stato un significativo effetto negativo sull’acqua trattata. E’ importante sottolineare che la popolazione non è mai stata in pericolo”.
Lo stabilimento di Oldsmar fornisce acqua alle imprese e a circa 15mila residenti.
Dopo l’attacco informatico, il programma di accesso remoto all’impianto idrico è stato temporaneamente disabilitato.