Persino Steve Bannon credeva che Trump soffrisse di demenza senile
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Persino Steve Bannon credeva che Trump soffrisse di demenza senile

Ira Rosen è lo storico produttore televisivo del programma '60 Minutes' della Cbs, che ha scritto un nuovo libro di memorie, 'Ticking Clock: Behind the Scenes at 60 Minutes'.

Trump e Bannon
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17 Febbraio 2021 - 15.29


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L’ideologo delp sovranismo e artefice della campagna elettorale di Trump nel 2016 Steve Bannon era convinto che Trump fosse affetto da demenza senile e ha tentato di raccogliere consenso per applicare il 25esimo emendamento e rimuoverlo dall’incarico: a raccontare un dettaglio inedito del controverso rapporto tra l’ex capo stratega della Casa Bianca e artefice della vittoria elettorale del 2016 e l’ex presidente è Ira Rosen, storico produttore televisivo del programma ’60 Minutes’ della Cbs, che ha scritto un nuovo libro di memorie, ‘Ticking Clock: Behind the Scenes at 60 Minutes’.
Intervenendo a Skullduggery, un podcast di Yahoo News, Rosen ha raccontato del suo tentativo di organizzare un’intervista con Bannon, definito “un gran chiacchierone, un grande pettegolo” e “la fonte di un sacco di giornalisti a Washington”. Nel suo libro, Rosen scrive che Bannon “pensava che Trump soffrisse di un’inizio di demenza e che vi fosse la reale possibilità che venisse rimosso dall’incarico attraverso il 25esimo Emendamento, attraverso il quale il governo può stabilire che il presidente non è più in grado mentalmente di assolvere ai suoi doveri”. 
In effetti, il ricorso al 25esimo Emendamento è stato discusso varie volte nel corso della presidenza Trump, in particolare dopo l’assalto al Congresso del 6 gennaio. Alla fine, si è deciso per l’impeachment, che ha poi portato alla seconda assoluzione per l’ex presidente. La rivelazione di Rosen, della quale dà conto il Guardian, potrebbe offrire anche una chiave di lettura inedita del brusco allontanamento di Bannon dalla Casa Bianca, deciso da Trump nell’agosto del 2017.
Bannon, ideologo dell’alt right Usa che ha tentato sortite anche in Europa, rientrò poi nell’orbita di Trump con l’approssimarsi delle elezioni 2020. Dopo la sconfitta elettorale, prima di lasciare la Casa Bianca Trump ha concesso la grazia a Bannon, nel frattempo finito in carcere (e poi liberato su cauzione) per un’inchiesta sulla presunta appropriazione indebita di fondi donati da privati cittadini per la costruzione del Muro al confine tra Usa e Messico.

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