L’uccisione del diplomatico italiano Luca Attanasio, di un carabiniere e del loro autista ha scoperchiato un vaso di Pandora sulla situazione del Congo.
Il missionario comboniano padre Giulio Albanese ha spiegato in quale situazione versa questa nazione ormai da tempo: “Massacri, stupri, stragi di innocenti. Il Congo è un inferno ogni giorno di più, ignorato dal resto del mondo. Anche a causa del fallimento delle missioni Onu e della Comunità internazionale”.
Giornalista ed editorialista dell`Osservatore Romano, Padre Albanese descrive così la realtà del Congo: “È un disastro quotidiano, provocato da un intreccio mortale di bande armate, dalla matrice islamista ma non solo. Alcune giungono dai Paesi limitrofi, lungo il confine con Uganda e Ruanda. Fanno il bello e il cattivo tempo, con una violenza che va al di là di ogni fantasia e immaginazione. A queste formazioni si aggiungono i Mai-Mai, squadre ‘patriottiche’, schegge impazzite che una volta stanno da una parte una volta dall`altra. In Congo basta avere un mitragliatore per sbarcare il lunario. E poi, sullo sfondo, gruppi economici ‘occulti’ (è un eufemismo, ovviamente)”.