Fin dal primo momento successivo all’attentato, la moglie di Luca Attanasio, ha sollevato alcuni dubbi sui momenti dell’agguato, sostenendo che qualcuno avesse tradito suo marito, ucciso lunedì scorso in Confo assieme al carabiniere Iacovacci e all’autista che li accompagnava.
Questa volta attacca il Pam: “Non ha organizzato la protezione in modo opportuno. Non hanno fatto quello che va fatto per una zona a rischio. Sicuramente dentro il Pam qualcuno sapeva che la scorta non era efficace”.
Attanasio “è stato tradito nel senso che chi ha organizzato sapeva che la sicurezza non era nella misura adeguata per proteggere lui e le persone con lui”, ha insistito Seddiki, affermando che l’ambasciatore “è stato invitato dal Programma alimentare mondiale per una visita su un progetto del Pam per le scuole. Era previsto che organizzassero tutto loro”.
“Non è che il Pam sia una piccola organizzazione. Hanno detto ce ne occupiamo noi ed è giusto fidarsi di un’organizzazione così grande, soprattutto parlando di questo – ha aggiunto – Luca non ha mai fatto un passo fuori dalla residenza o dall’ambasciata senza la sua scorta e senza i controlli della sicurezza. Si è fidato”.