Gentiloni ha perfettamente ragione, rispettare i tempi” previsti, indispensabile per l’erogazione delle risorse della Recovery and Resilience Facility, cuore di Next Generation Eu, sarà “una grande sfida” e “comporta una riflessione del governo” sulle modalità che consentano di “assicurarsi il risultato”. Lo sottolinea il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, in videoaudizione davanti alle commissioni riunite Bilancio e Politiche Ue della Camera e del Senato.
In Europa, e quindi anche in Italia, “nella seconda metà dell’anno potremmo avere”, per via della “domanda a lungo compressa” a causa della pandemia di Covid-19, una “crescita economica” di un livello “mai visto negli ultimi vent’anni”, ha detto poi Gentiloni.
Tornando a parlare dei piani nazionali di ripresa e di resilienza , finora alla Commissione europea sono arrivate “bozze” da “una ventina di Paesi”, ma “nessuno dei 27 ha ancora inviato dei piani definitivi”. “Lavoriamo – aggiunge – perché sia possibile erogare” il prefinanziamento, nella misura del 13% delle risorse previste dalla Recovery and Resilience Facility, “prima della pausa estiva”.
Dipende, ricorda Gentiloni, dalla ratifica della decisione sulle risorse proprie, base giuridica che consentirà alla Commissione di raccogliere risorse emettendo obbligazioni, ratifica che è avvenuta “in sette Paesi”, tra cui l’Italia. Per essere efficace, però, la decisione deve essere ratificata “da tutti i 27. Sono abbastanza ottimista sul fatto che prima della pausa estiva arriveremo all’erogazione, se non ci saranno imprevisti”, conclude Gentiloni.
Next Generation Eu è “una decisione straordinaria”, presa per affrontare uno choc eccezionale come la pandemia di Covid-19, ma “è evidente a chi” conosce la storia dell’Europa che, “quando viene introdotta” una novità “di queste dimensioni, se ha successo, può essere replicata”, anche per altri scopi, ha detto ancora Gentiloni in videoaudizione. Il piano serve, ricorda, per affrontare il “rischio di un aumento delle differenze” tra i Paesi dell’area euro e dell’Ue, un rischio “che non è affatto alle nostre spalle. Il rischio di diverse velocità nella ripresa è attuale e va affrontato”, afferma.
Fino a domenica scorsa, nell’Ue sono state distribuite “52 mln di dosi di vaccini” anti-Covid autorizzati, delle quali “30 mln sono state somministrate. E’ chiaro che nelle prossime settimane e nei prossimi mesi dovremo arrivare a cifre molto più alte, sia per quanto riguarda la distribuzione che la somministrazione” delle dosi ai cittadini. Anche per quanto riguarda l’andamento dell’economia europea, ricorda il commissario, “tutto dipende dalla capacità di vincere la pandemia. E non ne siamo ancora fuori”. Anche se complessivamente nell’Ue al momento “i contagi sono in calo, sono in aumento in 11 Paesi” su 27. Quindi, “c’è ancora molto da fare per restituire salute e fiducia all’economia”, ma tutto dipende dalla “capacità di accelerare” nella produzione, nella distribuzione e nella somministrazione di vaccini anti-Covid, superando “i ritardi”, sia a livello Ue che nazionale, per “andare il più velocemente possibile”, conclude.