Dove hanno conquistato Regioni o Comuni, dagli edifici municipali e regionali hanno tolto gli striscioni che chiedevano verità e giustizia per Giulio Regeni. Non sia mai che quei striscioni avrebbero potuto irritare il potente maresciallo generale d’Egitto, diventato presidente con un putsch militare. Chi conta non va disturbato. Si chiami al-Sisi o Putin o Erdogan. Ma il Congo è un’altra cosa. Con il Congo si può andar giù duro. Sono i due pesi e due misure made in Lega. “Fino a quando non sarà fatta piena luce” sull’attacco in cui sono stati uccisi nei pressi di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo, l’ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo, “dovremmo considerare la sospensione della collaborazione con le autorità congolesi e dei programmi Ue cofinanziati da Commissione e Parlamento”. A sentenziarlo è Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega, componente della commissione Affari esteri, nel suo intervento durante la sessione plenaria del Parlamento europeo. “A distanza di quasi un mese dal vile attacco in cui hanno perso la vita l’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci, barbaramente uccisi insieme al loro autista in Congo – continua – le indagini non hanno ancora portato a individuare gli assassini. La gravità dei fatti impone all’Europa non più di porre semplice attenzione, ma una partecipazione attiva nella regione: nelle indagini condotte dall’Onu, l’Ue si aggiunga all’Italia nella richiesta di chiarimenti”.
Ora, Globalist fin dal primo momento ha messo in evidenza i tanti lati oscuri che connotano il barbaro assassinio dei nostri due connazionali. Mandati allo sbaraglio, abbiamo scritto e documentato. Ma l’europarlamentare leghista ha già emesso la sentenza. Sospendere la collaborazione con le autorità congolesi fino a quando non sarà fatta piena luce…”. Bene, brava, bis. Ma…Si perché c’è un “ma” grande come una montagna. Perché la solerte europarlamentare salviniana non ha usato le stesse parole, avanzato la stessa richiesta, nei confronti di un regime che da cinque anni depista, occulta, irride, provoca, fa tutto meno che collaborare per individuare mandanti ed esecutori del rapimento e dell’assassinio del giovane ricercatore friulano. Con il presidente-carceriere egiziano non si può. Con lui si possono continuare a fare affari, a vendergli armamenti, a genuflettersi. La verità su quell’omicidio di Stato può attendere. L’onorevole Ceccanti s’indigna, e noi con lei, perché a “distanza di quasi un mese”, dal giorno in cui sono stati uccisi l’ambasciatore Attanasio e il carabiniere Iacovacci, “le indagini non hanno ancora portato a individuare gli assassini”.
Quasi un mese. E allora che dire degli oltre cinque anni trascorsi dal ritrovamento del corpo senza vita, piagato dalle torture, di Giulio Regeni, segnati dalle continue provocazioni delle autorità egiziane? Onorevole Ceccardi, ci rifletta su.