E’ scontro tra Unione Europea e Cina per le sanzioni comminate al paese asiatico per la repressione dell’etnia degli Uiguri.
La Cina ha convocato l’ambasciatore dell’Unione Europea a Pechino, Nicolas Chapuis, per protestare contro l’imposizione di sanzioni “unilaterali” dell’Ue per le violazioni ai diritti umani contro l’etnia musulmana e turcofona che vive nella regione dello Xinjiang.
Lo ha reso noto il ministero degli Esteri di Pechino, precisando che la convocazione è avvenuta nella serata del 22 marzo.
Il vice ministro degli Esteri Qin Gang ha condannato le sanzioni definendole “basate su bugie e false informazioni”.
L’Unione Europea, ha proseguito, “non è qualificata per dare lezioni sui diritti umani” e la Cina “esorta l’Ue a riconoscere la gravità dell’errore, correggerlo e interrompere lo scontro, per non causare ulteriori danni alle relazioni”.
La determinazione della Cina di proteggere i propri interessi di sovranità, sicurezza e sviluppo, ha concluso il vice ministro degli Esteri cinese, è “incrollabile”.
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov e il suo collega cinese, Wang Yi, dopo un incontro in Cina, hanno definito “inaccettabili” le sanzioni decise dall’Ue, per la persecuzione dei musulmani uiguri nella regione dello Xinjiang. Lo riferisce la Tass.