Morte di George Floyd: al via il processo contro il poliziotto che lo fece soffocare
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Morte di George Floyd: al via il processo contro il poliziotto che lo fece soffocare

Derek Chauvin si è dichiarato non colpevole delle accuse di omicidio di secondo e terzo grado e di omicidio colposo

Derek Chauvin
Derek Chauvin
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29 Marzo 2021 - 10.57


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Un omicidio in piena regola che si è svolto davanti alle telecamere e per cu per ora nessuno aveva pagato. Ancora per poco, si spera.

La selezione della giuria inizia oggi a Minneapolis il dibattimento del processo a Derek Chauvin per l’omicidio di George Floyd, la cui morte lo scorso maggio ha avviato in tutti gli Stati Uniti, e nel resto del mondo, un’enorme ondata di proteste di Black Lives Matter.

Il 45enne ex poliziotto bianco si è dichiarato non colpevole delle accuse di omicidio di secondo e terzo grado e di omicidio colposo per il quale è stato incriminato.

I procuratori hanno incriminato Chauvin per molteplici capi di omicidio, per aumentare le possibilità che venga condannato.

Al centro della loro accusa c’e’ il video, che ha sconvolto il mondo intero, che mostra come l’agente abbia tenuto per quasi nove minuti il ginocchio sul collo di Floyd, ammanettato a terra, nonostante l’uomo lo implorasse dicendo “I can’t breath”, non riesco a respirare, la frase diventata lo slogan principale della protesta. Floyd era stato fermato perché sospettato di aver usato una banconota falsa di 20 dollari.

“La famiglia Floyd e l’opinione pubblica vogliono giustizia”, ha dichiarato a The Guardian Areva Martin, avvocato per i diritti civili, sottolineando anche l’interesse internazionale per il processo.
“Il mondo sta aspettando di vedere se gli Stati Uniti sono abbastanza coraggiosi per cambiare un sistema che una storia di violazione dei diritti degli afroamericani”, ha aggiunto.

I procuratori, guidati da Keith Ellison, primo attorney general afroamericano, insisteranno sulle precedenti denunce per uso eccessivo della forza, compresi episodi simili a quelli che hanno portato alla morte di Floyd, che Chauvin ha ricevuto nei suoi 20 anni di carriera.

Mentre la difesa dell’ex poliziotto, cercherà di affermare che morte è stata provocata da problemi cardiaci, evidenziando anche prove di uso di sostanze stupefacenti.

L’autopsia del medico legale ha chiaramente stabilito che l’arresto cardiaco è stato provocato dal pressione sul collo dell’uomo immobilizzato.

La famiglia di Floyd ieri notte a partecipato ad una veglia di preghiera, insieme a leader del movimento per i diritti civili come il reverendo Al Sharpton.

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