La politica scellerata di Jair Bolsonaro di ignorare completamente la drammatica situazione è stata critica da tutti nel Mondo, compresi i suoi predecessori Lula e Rousseff, soprattutto per la sfrontataggine con la quale il presidente del Brasile ha “affrontato” la Pandemia, la quale continua a mietere un numero sempre maggiore di vittime nel Paese.
Come se non bastasse, Bolsonaro ha anche criticato beffardamente chi ha adottato misure restrittive e di contenimento del virus, praticamente tutti i governatori della Terra, tranne lui.
Il presidente brasiliano ha ribadito di non considerarsi un “dittatore” nel criticare quei governatori che hanno decretato lockdown e altre forme di confinamento nei loro Stati: “Non sono io il dittatore del Brasile”, ha affermato il capo dello Stato, rispondendo indirettamente alle dichiarazioni dell’arcivescovo di San Paolo, Odílio Scherer, che ha messo in guardia sul rischio di una “svolta politica verso una dittatura”.
“La gente si lamenta perché non ha più lavoro.
Chi li ha costretti a restare a casa? Non sono stato io.
Chi ha dato tutto questo potere a Stati e Comuni per fare tutto ciò?”, si è interrogato Bolsonaro.
Di diverso avviso l’opposizione: secondo la presidente del Partito dei lavoratori (Pt, di sinistra), Gleisi Hoffman, i “reati di responsabilità” che il presidente della Repubblica avrebbe perpetrato giustificano “un suo impeachment”.
Da parte loro, i senatori vicini al governo propongono la creazione di una Commissione che indaghi anche sulle presunte irregolarità commesse da governatori e sindaci di fronte alla crisi sanitaria.
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