Omicidio Regeni, nuove testimonianze: "Gli 007 egiziani finsero un rapimento per depistare le indagini"
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Omicidio Regeni, nuove testimonianze: "Gli 007 egiziani finsero un rapimento per depistare le indagini"

Sempre secondo le testimoniane, gli 007 sapevano della morte di Regeni già dal 2 febbraio 2016, il giorno prima del ritrovamento ufficiale del corpo.

Giulio Regeni
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14 Aprile 2021 - 14.47


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Nuove testimonianze si aggiungono all’inchiesta sull’omicidio di Giulio Regeni: tre persone accusato gli agenti segreti egiziani di essere gli autori del sequestro del ricercatore ucciso nel 2016 in Egitto. È quanto emerge dai nuovi atti depositati dalla Procura di Roma in vista dell’udienza preliminare, fissata per il 29 aprile, a carico del generale Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi, Magdi Ibrahim Abdelal Sharif in cui si dovrà vagliare la richiesta di processo.
Sempre secondo le testimoniane, gli 007 egiziani sapevano della morte di Regeni già dal 2 febbraio 2016, il giorno prima del ritrovamento ufficiale del corpo. Per deviare l’attenzione avrebbero ‘inscenato una rapina finita male’. La testimonianza è stata giudicata attendibile dai magistrati italiani e depositata in vista dell’udienza gup di Roma del 29 aprile prossimo e che vede imputati quattro agenti della National Securety del Cairo.

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