Nei giorni scorsi Lula si era scagliato duramente contro la politica intrapresa da Bolsonaro per (non) combattere la pandemia da Covid 19 in Brasile.
Ma oggi ha compiuto un passo ulteriore, infatti l’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, ha confermato la volontà di candidarsi nel 2022 contro l’attuale capo dello Stato, Jair Bolsonaro, che ha definito “fascista”, dopo che la Corte suprema (Stf) ieri ha cancellato le condanne a suo carico mantenendolo pertanto eleggibile.
“Se necessario, mi candiderò a vincere le elezioni contro un fascista chiamato Jair Bolsonaro, un genocida, che è il maggior responsabile del caos della pandemia di coronavirus”, ha affermato Lula.
Il leader del Partito dei lavoratori (Pt, di sinistra) ha poi chiarito che “non necessariamente” correrà nel 2022 e che la sua priorità è unire le forze con altri partiti per affrontare Bolsonaro.
Lula ieri ha commemorato la decisione della Stf con un gruppo di amici intimi, ai quali avrebbe detto che “la guerra continua”.
L’ex presidente Dilma Rousseff (2011-agosto2016), anche lei esponente del Pt, ha dichiarato che la decisione della Corte di ripristinare i diritti politici di Lula è stata “un’importante vittoria per la giustizia e la democrazia”.
Il ritorno di Lula: "Pronto a vincere contro il fascista Bolsonaro"
L'ex presidente del Brasile: "Se necessario, mi candiderò a vincere le elezioni contro un fascista chiamato Jair Bolsonaro, un genocida"
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16 Aprile 2021 - 16.20
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