Il Covid flagella l'India e il Brasile: ospedali e cimiteri al collasso, si scava anche la notte
Top

Il Covid flagella l'India e il Brasile: ospedali e cimiteri al collasso, si scava anche la notte

Dopo gli Usa, l’India è attualmente il secondo Paese più colpito dalla pandemia. Al terzo posto c’è il Brasile. Con 1.347 vittime nelle ultime 24 ore

Covid in Brasile
Covid in Brasile
Preroll

globalist Modifica articolo

20 Aprile 2021 - 11.36


ATF
La situazione in India, secondo Paese più colpito al Mondo, e in Brasile è davvero drammatica.
Ma il fatto più inquietante è che le misure restrittive, quelle che potrebbero salvare migliaia di vite, sono blande o assenti totalmente, come nel caso del Brasile.
Il bilancio dei contagi e delle morti legati al Covid continua ad aumentare. 
I casi nel mondo superano i 142 milioni secondo i dati diffusi dalla Johns Hopkins University, mentre le morti confermate superano i 3 milioni dall’inizio della pandemia. 
Per il sesto giorno consecutivo, il Ministero della Salute di Nuova Delhi registra un record di contagi: sono 259.170 i nuovi casi di Covid-19 e 1.761 nelle ultime 24 ore. 
Il totale delle infezioni sale così a 15.321.089, per un totale di 180.530 morti. 
Dopo gli Usa, l’India è attualmente il secondo Paese più colpito dalla pandemia.
Al terzo posto c’è il Brasile. Con 1.347 vittime nelle ultime 24 ore, il numero complessivo di decessi per patologie riconducibili al contagio da Covid nel Pese sudamericano raggiunge quota 374.682. 
Quanto ai contagi, sommando i dati forniti dai dipartimenti della Salute dei 27 stati, il bilancio è salito ad almeno 13.973.695 casi, 30.624 in più rispetto a quelli registrati nelle 24 ore precedenti. 
In India ospedali e crematori allo stremo, tra bagni nel Gange e comizi di piazza
Nelle ultime ore il governo indiano è stato costretto a imporre il confinamento alla capitale Nuova Delhi fino a lunedì prossimo per evitare il collasso degli ospedali, dove scarseggiano posti in terapia intensiva e ossigeno. 
Nel tentativo di porre un argine alla seconda ondata, le autorità hanno annunciato che dal 1° maggio la campagna vaccinale sarà estesa a tutta la popolazione maggiorenne. 
Dallo scorso gennaio in India, Paese dove avviene il 65% della produzione mondiale di vaccini, sono state somministrate 127 milioni di dosi a fronte di una popolazione di 1,36 miliardi di persone.
Ma intanto molti ospedali e crematori del Paese sono già oltre il limite delle loro capacità. In un crematorio nello stato indiano occidentale del Gujarat, i forni nelle ultime settimane hanno funzionato così a lungo e senza interruzioni – si legge in un reportage della Cnn – che le parti metalliche hanno iniziato a sciogliersi. 
In un altro crematorio nello stato di Uttar Pradesh, il numero di cremazioni è aumentato di cinque volte nelle ultime settimane. 
“Stiamo lavorando 24 ore su 24 al 100% della capacità per cremare i corpi in tempo”, ha dichiarato Kamlesh Sailor, il presidente del trust che gestisce il crematorio del Gujarat nella città di Surat.
Intanto è polemica per decisione di sospendere il Khumba Mela, il festival sacro che vede migliaia di devoti affollarsi e immergersi nel Gange. 
I responsabili della sicurezza nella città sacra di Haridwar, dove si svolge il pellegrinaggio, hanno fatto scattare l’allerta: dopo il bagno della settimana scorsa sono stati diagnosticati oltre 1.000 nuovi contagi al giorno e almeno tre sacerdoti sarebbero morti. 
Contestazioni anche sul premier Narendra Modi, che negli scorsi giorni ha tenuto una serie di manifestazioni elettorali nonostante la violenta ondata di contagi che si sta abbattendo sul Paese. 
Sabato non indossava la mascherina a un comizio svoltosi in Bengala occidentale. “Non ho mai visto una folla così grande”, è stato il suo commento alla vista dei tanti partecipanti. 
Il premier ha aggiunto di essere certo che “l’India ha sconfitto il Covid l’anno scorso e può farlo di nuovo”.
Brasile, ospedali al collasso e decessi obbligano ai turni di notte nei cimiteri
Nel Paese sudamericano, i decessi continuano a salire e nei cimiteri si scava senza sosta giorno e notte per seppellire i morti. 
In quasi trent’anni di lavoro nel più grande cimitero di San Paolo, i più vecchi non ricordano di aver eseguito più di 10 sepolture notturne. 
Ma da quando la seconda ondata della pandemia di coronavirus ha colpito il Brasile, l’eccezione è diventata la regola. 
Il vertiginoso aumento dei morti a San Paolo negli ultimi mesi ha costretto il sindaco della città più ricca e popolosa del Paese ad adattare la pianificazione funeraria. 
Ora, oltre ad assumere più personale e veicoli, sono stati aggiunti turni notturni in quattro dei 22 cimiteri comunali, dove vengono scavate 600 tombe ogni giorno.
Uno di questi è Vila Formosa, il più grande cimitero dell’America Latina e una vetrina per le conseguenze della pandemia in Brasile, dove più di 360.000 persone sono già morte a causa del Covid-19.
Alle 18:00 entra il turno di notte. 
Due enormi lampade alimentate da generatori si accendono, illuminano le tombe e riempiono l’aria dell’odore del gasolio.
Oggi in Brasile si contano circa quattromila morti al giorno e gli ospedali sono pieni di pazienti gravi, anche giovani. 
Mancano i sedativi negli ospedali di Rio de Janeiro, dove alcuni operatori sanitari hanno denunciato di aver dovuto intubare dei pazienti Covid da svegli. Intanto il Sudamerica rischia di diventare la fucina mondiale di nuove varianti del virus.
 
Leggi anche:  Colpo di stato contro Lula ispirato da Bolsonaro: arrestato l'ex ministro della difesa Braga Netto
Native

Articoli correlati