La sua gestione della pandemia è stata vergognosa, senza applicare alcuna regola e non dando lui stesso il buon esempio.
In Brasile lo hanno definito “genocida”: sfiorano infatti i 4oomila i decessi registrati nel paese sudamericano.
Per la scellerata campagna negazionista messa in atto da Jair Bolsonaro, è iniziato il lavoro della commissione di inchiesta parlamentare.
Il Presidente, che ha sempre liquidato il rischio posto dal covid e a lungo si è opposto all’introduzione di misure per il distanziamento sociale, è fra l’altro accusato di aver prima rifiutato e poi ritardato l’acquisto di vaccini (il ministero della Salute avrebbe rifiutato 11 offerte da parte di case farmaceutiche, inclusa la proposta della Pfizer, lo scorso agosto, di vendere 70 milioni di dosi del suo vaccino),
Ma a Biolsonaro vengono contestate anche la promozione di cure inutili come quella a base di idrossiclorochina, il licenziamento di tre diversi ministri della Salute, la crisi della sanità in Amazzonia lo scorso gennaio, con l’esaurimento delle scorte di ossigeno negli ospedali, e l’appropriazione indebita di fondi federali destinati alla lotta alla pandemia che, in Brasile, ha provocato la morte di 391mila persone. Per questo, alcuni hanno cominciato a riferirsi alla Commissione come “Cpi da morte” (commissione morte).
Fanno parte della Commissione 11 senatori, solo la minoranza dei quali sostengono politicamente il Presidente.
Il rapporto finale della Commissione potrà essere usato come base per avviare eventualmente le procedure di impeachment, anche se l’ultima parola spetterebbe al Presidente della Camera dei deputati, considerato uno stretto alleato di Bolsonaro.
Presidente della Commissione è il senatore dell’Amazzonia, Omar Aziz, il cui fratello è una delle vittime del covid.
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