Prima l’accusa di una scelta non basata su criteri scientifici ma su considerazioni geo-politiche e adesso una guerra legale.
Gli sviluppatori del vaccino russo Sputnik V hanno annunciato un’azione legale per diffamazione in Brasile contro l’autorità sanitaria brasiliana Anvisa “per aver diffuso intenzionalmente informazioni false e inesatte”.
Anvisa, si legge sul profilo Twitter di Sputnik V, “ha fatto dichiarazioni errate e fuorvianti senza aver testato” l’immunizzante in questione.
Inizialmente la bocciatura brasiliana del vaccino sembrava motivata dall’assenza di documenti sulla produzione, poi è emerso che i campioni di vaccino russo contenevano virus in grado di replicarsi e provocare raffreddori e anche gastroenteriti.
A supporto della tesi della diffamazione, Sputnik V ha citato Gustavo Mendes, un alto funzionario dell’Anvisa che avrebbe affermato che l’agenzia brasiliana “non ha ricevuto campioni del vaccino da testare e non l’ha testato”.