Mi è parsa subito una bella notizia e credo a molti osservatori attenti alle grandi novità di politica estera e di rapporti tra gli Stati specie verso quella vasta aerea del mondo sottoposta nel modo più devastante alla pandemia, la scelta nuova e coraggiosa del presidente americano di decidere la sospensione del diritto sui vaccini delle big pharma. Positiva la reazione di consenso giunta subito dal nostro presidente del Consiglio e dal Presidente francese e anche dalla von der Leyen a nome dell’Europa. Meno comprensibili le riserve da parte della Merkel.
La cancelliera tedesca alle prese anche con prossime non facili elezioni e il cambio già annunciato alla cancelleria su un tema tanto delicato in linea di principio per quanta riguarda la libertà di ricerca e di libertà delle imprese, che non dovrebbero però rappresentare un tabù sempre insuperabile specie quando sono in gioco diritti fondamentali che toccano direttamente addirittura la vita stessa di milioni e milioni di persone.
La coraggiosa scelta di Biden del resto segue la denuncia del presidente Usa dopo la inequivocabile constatazione secondo cui durante l’anno orribile della pandemia i maggiori gruppi industriali del paese hanno realizzato vantaggi economici assai rilevanti a fronte delle vistose perdite degli altri settori della società americana.
Un segnale che dovrebbe necessariamente essere riequilibrato e corretto dalla politica a cui spetta per sua natura correggere o almeno ridurre tali drammatici squilibri per promuovere costantemente uno sviluppo più equilibrato e più giusto.
A maggior ragione una tale visione politica dovrebbe guidare l’azione degli Stati e delle loro relazioni per guardare con serietà e realismo, in una prospettiva analoga di crescita dell’intera comunità mondiale, afflitta da troppo tempo da enormi diseguaglianze: fame, migrazioni per guerre e genocidi, carestie e mancanza d’acqua.
Politiche complessive umanitarie e solidaristiche indispensabili anche per fronteggiare i cataclismi e l’immensa sfida climatica ed ambientale che ci vede tutti in straordinario ritardo. Resterà sicuramente di valore storico l’apertura di Biden sui vaccini con gli effetti che potrà comportare.
Sorprende e per molti versi scoraggia nella qualità e nel livello del nostro dibattito interno questa sorta di inguaribile chiacchiericcio sulla durata del coprifuoco, sulle aperture senza limiti per un sostanziale liberi tutti, quasi non ricordassimo più il passaggio della Sardegna da bianca a rossa, o ancora prima la sfilata dei camion militari con le bare a Bergamo.
Con la sospensione dei brevetti dei vaccini Biden avvia una nuova politica globale
La coraggiosa scelta di Biden deriva dalla constatazione che i maggiori gruppi industriali hanno realizzato vantaggi economici rilevanti
Nuccio Fava Modifica articolo
7 Maggio 2021 - 19.37
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