"Fauci gate": ecco perché la marmaglia negazionista si sta scagliando sui social contro il virologo
Top

"Fauci gate": ecco perché la marmaglia negazionista si sta scagliando sui social contro il virologo

Perché dalla lettura delle mail dello studioso italoamericano scritte e ricevute durante i primi mesi della pandemia ce n'era una nella quale lo scienziato esprimeva dubbi sull'efficacia delle mascherine in commercio.

Anthony Fauci
Anthony Fauci
Preroll

globalist Modifica articolo

4 Giugno 2021 - 10.30


ATF

Nonostante un anno e mezzo di pandemia abbia reso evidenti molte cose (a cominciare dall’evidenza che di Covid si muore), no vax, complottisti e negazionisti non demordono.
E adesso al centro dei loro ululati ci è finito l’odiatissimo dottor Fauci, ossia il nemico numero 1 dei trumpiani perché spesso ha contraddetto le idiozie di quell’essere spregevole e golpista che stava alla Casa Bianca. 
Ricorderete che Bunnon (l’ideologo del sovranismo di estremo destra) aveva perfino ipotizzato di vedere la testa del virologo appesa ai cancelli della Casa Bianca.
Ora il branco ha lanciato una nuova campagna di fake news con #FauciGate. E perché?
Perché dalla lettura delle mail dello studioso italoamericano scritte e ricevute durante i primi mesi della pandemia ce n’era una nella quale lo scienziato esprimeva dubbi sull’efficacia delle mascherine in commercio.
Ovviamente questo non sta a significare l’inutilità delle mascherine, visto che la scienza è tutti i test ne hanno confermato la validità contro il virus. Il problema, semmai, è che non tutte le mascherine messe in commercio hanno capacità di filtraggio sufficienti a bloccare l’ingresso del virus nelle vie respiratorie. 
Quindi non è in discussione l’utilità delle mascherine ma la qualità di quelle usate soprattutto nella prima fase.
Tanto è bastato che una lettura erronea di alcune mail sia stata interpretata dai soliti idioti come la prova provata del Covid e della pandemia come una grande macchinazione che vedeva Fauci nel ruolo consapevole di disinformatore.
E così si è rimessa in moto la solita marea complottista negazionista tipica dello “scemificio” social. Ne è nato questo #FauciGate trend che ha visto l’alternarsi dei delirii cospirazionisti e delle ironie di coloro che confutavano le conclusioni di personaggi già non sapevano bene la lingua italiana e si lasciavano andare a concioni sulla base di traduzioni scorrette dall’inglese fatte con i traduttori automatici.

Il campionario dimostra a che livello era la discussione. 
Native

Articoli correlati