La rivelazione dell'ex capo della Polizia: "Carlo fu sentito come testimone nel complotto per uccidere Diana"
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La rivelazione dell'ex capo della Polizia: "Carlo fu sentito come testimone nel complotto per uccidere Diana"

Fu sentito nel 2005 nell’ambito di un’indagine durata tre anni su una nota di Lady D, che prevedeva morte per "guasto ai freni e grave trauma cranico"

Carlo e Diana
Carlo e Diana
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21 Giugno 2021 - 09.16


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Un incidente che sconvolse milioni di persone, affascinate dalla regalità di Diana. Ma molte, da sempre, sono le ombre sulla scomparsa della principessa.

“Il principe Carlo fu interrogato dalla polizia in merito al ‘complotto per uccidere Diana’”:  a rivelarlo è stato l’ex capo della polizia metropolitana John Stevens.

Secondo quanto riportato dal Daily Mail e ripreso dal Guardian, Carlo sarebbe stato sentito come testimone nel 2005, nell’ambito di un’indagine durata tre anni sull’incidente automobilistico che costò la vita alla principessa nel 1997 a Parigi. 

Il Principe di Galles non è stato interrogato come sospetto.

L’interrogatorio avrebbe riguardato una nota che Diana aveva scritto nel 1995 prevedendo che sarebbe morta per “guasto ai freni e grave trauma cranico” affinché Carlo potesse sposare l’ex tata dei suoi figli, Tiggy Legge-Bourke. Nella nota Lady D avrebbe aggiunto: “Camilla non è altro che un’esca”.

La nota, consegnata al maggiordomo della principessa, Paul Burrell, recitava ancora: “Sono seduta qui alla mia scrivania, desiderando che qualcuno mi abbracci e mi incoraggi a rimanere forte e ad andare avanti a testa alta. 

“Questa particolare fase della mia vita è la più pericolosa. Mio marito sta pianificando un incidente con la mia macchina. Guasto ai freni e grave trauma cranico per spianare la strada al matrimonio con Tiggy”, sono le ulteriori parole di Diana secondo quanto riportato dal la stampa britannica.
Il Daily Mail riferisce che Lord Stevens avrebbe letto la nota al prinicipe Carlo durante un incontro al St James’s Palace di Londra, chiedendo poi: “Perché pensa che la principessa abbia scritto questa nota?”.

La risposta dell’erede al trono: “Non sapevo nulla [della nota] fino a quando non è stata pubblicata dai media”. 

The Mirror, infatti, aveva pubblicato parte della nota a seguito di un accordo con Paul Burrell nel 2003.

L’ex capo della polizia metropolitana avrebbe chiesto ancora: “Non ha discusso di questa nota con lei?”. E Carlo: “No, non sapevo che esistesse”.
Ancora Stevens: “Sa perché la principessa provasse questi sentimenti?”. La replica: “No, non lo so”.

La versione non censurata della nota non è stata resa pubblica fino al 2007.
Stevens ha affermato che la sua squadra non ha trovato altre prove a sostegno dello scenario suggerito nella nota di Diana nel corso dell’indagine. 

Oggi Lord Stevens suggerisce che l’ex giornalista della Bbc Martin Bashir, autore della famosa intervista shock rilasciata da Diana nel 1995, avrebbe usato documenti fasulli per ingannare la principessa e potrebbe aver sfruttato la sua vulnerabilità, generando in lei preoccupazioni per la sua sicurezza nello stesso periodo a cui risale la nota.

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