Siamo alle solite. In italia è forte l’opposizione dei finanziamenti verso la guardia costiera libica: ogni giorno ci sono le prove che finanziamo, non chi lo merita ma, dei veri e propri aguzzini.
L’Ong tedesca Sea-Watch ha pubblicato un video che mostra “un violento attacco della cosiddetta guardia costiera libica in zona di soccorso di competenza maltese” contro un’imbarcazione di migranti che poi è riuscita comunque ad arrivare a Lampedusa.
“I filmati realizzati dal nostro equipaggio mostrano le pericolose manovre della motovedetta, gli spari e il lancio di oggetti contro il barcone”, si legge sull’account Twitter dell’Ong.
Gli spari e i tentativi di speronare il barcone
Le riprese sono state realizzate da un velivolo dell’organizzazione. Nella parte del filmato diffusa sui social si sentono le comunicazioni via radio con la guardia costiera libica che però ha continuato nei tentativi di bloccare il natante mettendo in serio rischio la vita dei migranti. Si vedono le raffiche di spari ad alcune decine di secondi di distanza e la motovedetta che punta il barcone e tenta di speronarlo.
La motovedetta usata dai libici fu donata dall’Italia
Il giorno dopo il naufragio che è costato la vita a sette donne del Senegal e del Tongo, annegate a poche miglia da Lampedusa, nel canale di Sicilia si spara per fermare i migranti. L’aereo della Ong, il Sea Bird, ha ripreso il momento dell’attacco. Secondo Sea Watch, inoltre, la motovedetta Ras Jadir utilizzata durante l’azione sarebbe stata donata alla Libia dall’Italia nel maggio 2017.
Il video
Quindi il contribuente italiano paga tasse per addestrare ed equipaggiare una banda di criminali, chiamati #guardiacostieralibica, per sparare su degli indifesi.
Probabilmente lo fanno per non farli poi morire di fatica nei nostri campi sotto il sole a 42 gradi…#migranti #UE pic.twitter.com/47RxvlTGPn— saverio giangregorio (@saveriolakadima) July 1, 2021