Una bolla esplosa e un risarcimento che potrebbe fare storia nell’ambito delle molestie sessuali.
Un indennizzo record da 850 milioni di dollari quello proposto dall’associazione Boy Scout of America (Bsa), che dovrebbe risarcire circa 82mila persone abusate sessualmente nel corso degli anni. Un accordo storico che porterà nelle tasche delle vittime quasi 10mila dollari a testa, all’interno di quello che gli avvocati non hanno timore di definire come “il più grande scandalo di abusi sessuali d’America”.
A causa delle numerose richieste, la Bsa aveva dichiarato istanza di fallimento nel 2020.
Messi a disposizione i documenti degli abusanti – “Nessun accordo avrebbe mai reso giustizia a pieno alle vittime”, ha dichiarato l’avvocato dei querelanti Jordan Merson. “Quello che noi vogliamo ottenere è il meglio possibile per queste persone”.
Da parte di Bsa, oltre al denaro sono stati messi a disposizione delle autorità giudiziarie tutti i documenti relativi ai soggetti coinvolti negli abusi. Secondo Douglas Kennedy, vice-presidente dell’associazione dei sopravvissuti, “questo servirà ad assicurare che chiunque sia stato un abusante non possa trovare posto in altre associazioni”.
Il primo scandalo nel 2012 – Non è certo la prima volta che la Bsa viene chiamata a rispondere per reati di abusi sessuali. Circa dieci anni fa, nel 2012, l’associazione fu costretta a rendere pubblici i cosiddetti “perversione files”, documenti interni dove venivano segnalati i capi scout che molestavano i ragazzi.
La documentazione conteneva testimonianze, rapporti e lettere di genitori preoccupati. In teoria, queste liste servivano per segnalare ad altre associazioni i molestatori e impedirgli di lavorare.
Più avanti si scoprì invece che la Bsa non denunciava i casi di abusi con il favore della polizia.
Il cambio di legge nel 2019 – L’enorme mole di richieste di risarcimento arriva a seguito di un cambio legislativo. Prima di questa svolta, nello stato di New York ad esempio, un minorenne vittima di violenza sessuale era obbligato a denunciare il fatto entro il compimento del 23esimo anno d’età.
Con l’avvento del “Child Victim Act”, votato nel 2018 ed entrato in vigore nel 2019, i legislatori hanno dato un anno di tempo a tutte le vittime per notificare le molestie ricevute in passato, a prescindere dai limiti di età.
A seguito di questa variazione, arrivarono più di 90mila denunce solo nei confronti dell’associazione di boy scout.