In Gran Bretagna il Covid torna a ruggire, e questa volta, nonostante i milioni di vaccinati, si parla di una terza ondata in atto.
Sono 122 i medici e gli scienziati che in una lettera pubblicata su ‘Lancet’ chiedono al primo ministro britannico Boris Johnson di rivedere la sua decisione di revocare le restrizioni anti-Covid dal prossimo 19 luglio. Si tratta di ”un esperimento pericoloso, illogico e anti etico”, scrivono i medici, che sottolineano come la riapertura in coincidenza con la diffusione della variante Delta possa ”fornire terreno fertile all’emergere di nuove varianti resistenti ai vaccini”.
Johnson riapre il Regno Unito, cosa dicono gli esperti
Dopo che il ministro della Salute Sajid Javid ha parlato del rischio di 100mila nuovi casi di Covid-19 al giorno questa estate, i medici hanno avvertito come l’infezione colpisca ora ”in modo sproporzionato” i più giovani, ai quali non è stato offerto il vaccino.
“Alla luce di questi gravi rischi, e dato che la vaccinazione offre la prospettiva di raggiungere rapidamente lo stesso obiettivo dell’immunità della popolazione senza incorrere in rischi, consideriamo non etica e illogica qualsiasi strategia che tolleri un alto livello di contagi”, si legge nella lettera.
Tra i firmatari anche Sir David King, ex consigliere capo scientifico del governo, e il dottor Chaand Nagpaul, presidente della British Medical Association.
Terza ondata, rinviati interventi chirurgici
Il Sistema sanitario britannico torna intanto a essere particolarmente sotto pressione per l’aumento dei casi di coronavirus e quella che il Guardian definisce l’inizio della terza ondata. I medici si trovano infatti costretti a rinviare gli interventi chirurgici, compresi quelli oncologici, per l’aumento di pazienti Covid e per il personale medico-sanitario costretto a isolarsi. Il timore è che la situazione possa solo peggiorare nelle prossime settimane. Anche per questo i direttori sanitari degli ospedali britannici chiedono che i medici che entrano in contatto con positivi negli ospedali non siano costretti a isolarsi.
Il direttore sanitario del Leeds Teaching Hospitals Phil Wood ha detto che “in base all’esperienza delle precedenti ondate di pandemia stiamo mettendo in atto piani per aiutarci a trattare un numero maggiore di ricoveri Covid pur continuando a fornire assistenza a quei pazienti in attesa di operazioni programmate”.
Wood ha aggiunto che ”anche se la cura di ogni paziente è importante per noi, abbiamo dovuto posticipare alcune operazioni elettive pianificate per garantire che i pazienti che necessitano di cure urgenti abbiano la priorità”. Anche perché ”stiamo assistendo a un aumento dei pazienti ricoverati nei nostri ospedali con Covid-19”.
Anche il Royal Orthopaedic Hospital di Birmingham ha dovuto posticipare alcuni interventi chirurgici programmati perché un gran numero del suo personale è in quarantena dopo essere stato in contatto di qualcuno con sintomi Covid, ha riferito il Guardian. In difficoltà anche i servizi di ambulanza nelle Midlands occidentali, nello Yorkshire e nel nord-ovest.
Argomenti: covid-19