Una scelta coraggiosa vista la poca considerazione del ruolo, dell’opinione e delle scelte della donna in determinati paesi.
Ha solo 18 anni Priyanka Bairwa, ma in India è già un personaggio noto. Perché lei è una delle poche, pochissime ragazze che ha avuto il coraggio di ribellarsi a un matrimonio combinato, mettendo in discussione le tradizioni del luogo e imponendosi sulle scelte che la famiglia aveva fatto per lei da quando aveva solo 15 anni.
La famiglia ha capito e l’ha sostenuta. Da quel no è nato un movimento per aiutare le spose bambine a dire no e sostenere l’istruzione delle ragazze.
La storia – Siamo a Sapotra, Rajasthan, nord-ovest dell’India: Priyanka appartiene a una famiglia dalit, una delle più povere e con maggiori difficoltà a livello economico e sociale. Ha solo 15 anni quando suo padre e suo madre iniziano a pensare al suo matrimonio.
Un’età avanzata in India, se si pensa che nella maggior parte dei matrimoni combinati le spose bambine hanno solo 10 anni. Ma lei trova il coraggio il ribellarsi alle tradizioni del posto e rifiuta l’idea di sposare uno sconosciuto in giovanissima età.
No a un matrimonio combinato – L’India è un Paese tristemente noto: le spose bambine sono spesso costrette ad accettare a causa di abusi fisici e psicologici che arrivano anche dai genitori. Non solo. Nel Paese la discriminazione di genere è ancora molto forte: le donne si ritrovano spesso a vivere in un contesto in cui a decidere è sempre e soltanto l’uomo.
Non è il caso di Priyanka: suo padre e sua madre, nonostante le pressioni iniziali e dopo aver scelto per lei un marito in un villaggio vicino, temendo che la figlia possa fare qualcosa di insensato, decidono di sostenere la sua scelta e di annullare quel matrimonio già organizzato.
Nell’ottobre del 2020, quando la pandemia da Covid sta devastando il Paese, Priyanka vede per la prima volta rispettare la sua volontà e ottiene anche il permesso dai genitori di continuare gli studi al college.
Il movimento lanciato durante la pandemia- La 18enne indiana ha deciso di rendere nota la sua storia fondando Rajasthan Rising, un movimento per sostenere le ragazze meno fortunate di lei. Obiettivo: incentivare l’istruzione femminile.
Un’iniziativa lanciata insieme a una decina di amiche. “Ci siamo rese conto che quasi tutte le ragazze della nostra età stavano affrontando la nostra stessa sfida” ha detto Priyanka in un’intervista rilascita ad Al Jazeera. “Nessuno vuole educare le ragazze dopo il decimo anno (14 anni) qui. La pandemia ha peggiorato le cose. Le scuole sono chiuse, non molti qui hanno smartphone per l’istruzione online e le persone sono senza lavoro” ha specificato. Un passo coraggioso e che, attraverso l’istruzione gratuita alle ragazze, vuole bloccare la pratica del matrimonio combinato e delle spose bambine.
L’istruzione è un diritto fondamentale – “L’istruzione è un nostro diritto fondamentale e noi ragazze del Rajasthan chiediamo un’istruzione gratuita per tutti, indipendentemente dalla classe o dallo stato sociale” scrive Priyanka sul profilo social del movimento.
Con il quale vuole cambiare i numeri del suo Paese: secondo il National Family Health Survey 2015-2016, il 35,4% delle donne tra i 20 ei 24 anni nello Stato si è sposato prima di compiere 18 anni, con un aumento secondo, secondo Childline India, proprio nell’estate dello scorso anno.
Grazie a Rajasthan Rising, Priyanka Bairwa ha aiutato al momento 1500 ragazze. Un primo passo verso un’India nuova, con le donne al centro.