Le condizioni precarie di lavoro, ai limiti dello schiavismo, sono ormai note. E’ servito però il Covid per fermare un impianto di produzione di scarpe Nike.
L’attività di una delle maggiori fabbriche che produce scarpe da ginnastica in Vietnam è stata interrotta, dopo la diffusione di contagi da Covid-19 negli impianti.
Come riporta la Bbc, il colosso dell’abbigliamento sportivo ha rifiutato di commentare la possibilità che ci siano ripercussioni sulle forniture ai punti vendita, ma nell’ultimo anno finanziario, circa la metà delle scarpe Nike sono state confezionate proprio nel Paese asiatico.
Il Vietnam ha registrato un aumento dei casi da aprile, con alcuni cluster nelle province industriali.
“La salute e sicurezza dei nostri dipendenti e fornitori rimane la nostra priorità”, si legge nel comunicato di Nike.
La fabbrica in questione è quella di Pou Chen Corp, ad Ho Chi Minh City, che confeziona scarpe sportive anche per Adidas ed è una delle maggiori al mondo.
La produzione è stata interrotta per 10 giorni, come ha fatto sapere il ministero della Salute vietnamita.
L’impianto è il maggiore datore di lavoro ad Ho Chi Minh City, con un totale di 56 mila impiegati. In tutto il Vietnam, la Nike dà lavoro a 450 mila persone, di cui l’80% donne.
Per via di diversi cluster esplosi nelle fabbriche vietnamite rischiano uno stop della produzione brand come Puma, Apple e Samsung.
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