Un mezzo golpe finito male e che doveva impedire l’esercizio democratico, ossia il riconoscimento del vincitore delle elezioni.
“Non possiamo lasciare che la violenza del 6 gennaio scorso al Congresso resti non indagata.
“Dobbiamo sapere cosa è accaduto davvero”: lo ha detto la deputata Liz Cheney, una dei due repubblicani rappresentati nella commissione di inchiesta istituita a Capitol Hill.
“Dobbiamo anche capire cosa è accaduto quel giorno anche alla Casa Bianca, minuto dopo minuto, ogni telefonata, ogni conversazione, ogni riunione, prima, durante e dopo l’attacco”, ha aggiunto Cheney, da sempre all’interno del partito repubblicano voce critica nei confronti di Trump.
“Se i responsabili non risponderanno per quello che hanno fatto e il Congresso non agirà con responsabilità questo episodio resterà come un cancro nella nostra storia democratica e costituzionale”, ha aggiunto Cheney, nei giorni scorsi più che mai attaccata e ostracizzata dai membri del suo partito per aver accettato di partecipare alla commissione insieme ad un altro deputato repubblicano, Adam Kinzinger, anche lui agli occhi di Trump reo di aver votato per l’impeachment.
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