Voglia di golpe: Bolsonaro convoca un'adunata contro la corte federale suprema
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Voglia di golpe: Bolsonaro convoca un'adunata contro la corte federale suprema

Il fascista presidente imita sempre di più Trump e infiamma i suoi sostenitori con parole d'odio contro giudici e sinistra

Jair Bolsonaro
Jair Bolsonaro
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1 Settembre 2021 - 18.54


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Questa prova di forza muscolare intentata da Bolsonaro sembra ripercorrere in tutto e per tutto la via di Trump, che con le milizie fasciste e gli scatenati Proud Boys fu artefice di quella vergognosa rivolta a Capitol Hill, solo perché il tycoon non accettava i risultati delle urne.

L’estremista brasiliano adesso fa peggio: ancor prima delle elezioni, in cui i sondaggi lo danno ampiamente sconfitto contro Lula, chiama a raccolta tutti i fascisti che lo hanno sostenuto in una manifestazione.

Adesso però le opposizioni intanto mettono in guardia da un possibile “tentativo di golpe”, mentre dalla Corte suprema già si fa sapere che eventuali derive autoritarie “non saranno tollerate”.

Le autorità hanno annunciato che potranno tenersi il 7 settembre le manifestazioni a favore e contro il presidente Jair Bolsonaro, che gli organizzatori chiedono sin dall’inizio di agosto in varie regioni del Brasile.

I cortei che dovranno tenersi a Brasilia e San Paolo sono quelli che preoccupano di più le autorità, mentre il presidente Bolsonaro ha confermato la sua presenza a entrambi gli appuntamenti: al mattino sarà a Brasilia e poi, nel pomeriggio, si recherà a San Paolo, in Avenida Paulista.

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Con l’intento di prevenire gli scontri tra i gruppi antagonisti, il governatore di San Paolo, João Doria, aveva proposto che la Segreteria di Pubblica Sicurezza vietasse i cortei contro il presidente, anche in luoghi diversi.

Tuttavia, il tribunale di San Paolo in settimana ha autorizzato le manifestazioni contro il governo Bolsonaro proprio nel giorno della festa dell’Indipendenza, il 7 settembre, a Vale do Anhangabaú, nel centro di San Paolo.

I sostenitori del presidente potranno sfilare invece in Avenida Paulista, a circa due chilometri e mezzo dal luogo dove si svolgeranno le altre proteste.

Secondo la sentenza del giudice Randolfo Ferraz de Campos, “è evidente che nessuno ha il potere di veto e, come stabilisce la Costituzione, tutti possono radunarsi pacificamente, senza armi, in luoghi aperti al pubblico, indipendentemente dall’autorizzazione”.

Secondo quanto prevede la legge, spetterà alla Segreteria di Pubblica Sicurezza dello Stato di San Paolo garantire l’incolumità dei manifestanti.

A Brasilia, una delle principali preoccupazioni è che possa accadere qualcosa di simile all’irruzione di Capitol Hill avvenuta negli Stati Uniti lo scorso anno, poiché uno dei principali obiettivi dei sostenitori del presidente brasiliano sarebbero la Corte Federale Suprema e la Corte Elettorale Superiore. In un’intervista all’emittente Rede Fonte, a Goiás, Bolsonaro ha in qualche modo “rafforzato” questo obiettivo. Poi ha aggiunto che “la principale agenda” delle manifestazioni a suo sostegno deve essere la libertà di espressione, soprattutto contro le recenti decisioni prese dai magistrati della Corte Federale Suprema e della Corte Elettorale Superiore che, ha detto, “non possono ergersi a padroni del mondo”.

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In entrambe le città saranno dispiegati sia agenti di polizia attivi che in pensione, mentre diversi pullman sono stati noleggiati per trasportare altri agenti di sicurezza.

I pubblici ministeri di San Paolo e del Distretto Federale hanno definito però “illegale” la presenza della polizia militare. Stando all’emittente Cnn Brasil, la più grande organizzazione nazionale della polizia militare ha deciso di lasciar decidere alle sedi regionali se incoraggiare o meno la partecipazione ai cortei.

L’Associazione nazionale della polizia militare, dei vigili del fuoco militari e dei pensionati statali (Anermb) ha fatto sapere di aver radunato 286.000 membri, tra quelli in carica e in pensione, in 24 stati. Il presidente dell’organizzazione, il sergente Leonel Lucas, ha difeso il diritto dei poliziotti a manifestare, purché disarmati e in borghese.

“Chi vuole partecipare- ha continuato Lucas- deve andarci, democraticamente e pacificamente. Resta chiaro che devono andare disarmati e non in divisa. Tutti possono esercitare i loro diritti democratici, che abbiamo vinto con tante battaglie”.

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Qualche settimana fa, in post su Facebook, il colonnello Aleksander Lacerda, della polizia militare di San Paolo, ha criticato il governatore dello stato, João Doria, e ha invitato i suoi colleghi a partecipare a una manifestazione contro la Corte suprema federale e in difesa di Jair Bolsonaro per il 7 settembre. Il caso ha avuto ripercussioni e l’ufficiale è stato rimosso dall’incarico.

 

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