Notizie verosimili, anche se devono essere confermate, La Ong berlinese Ecchr (European Center for Constitutional and Human Rights) ha denunciato alla procura generale due grandi marchi tedeschi della moda (Hugo Boss, C&A) e due della grande distribuzione (Lidl, Aldi) per lo sfruttamento del lavoro forzato della minoranza degli Uiguri in Cina.
Lo riferiscono i media tedeschi.
L’accusa concreta è che le imprese tedesche avrebbero avuto rapporti di fornitura con aziende tessili o altre attivita’ coinvolte con il programma statale di lavoro forzato nella provincia cinese dello Xinjiang.
Le imprese indicate respingono le accuse, sostenendo di aver interrotto o rapporti con la regione cinese in questione, riferisce Spiegel.
Soltanto il marchio Boss non ha replicato alle domande di Spiegel. Miriam Saage-Maass, dell’Ong tedesca, sostiene che queste aziende “sono soltanto un esempio di un problema più ampio e sistematico” se si pensa che la Cina produce il 20% della produzione globale di cotone e che l’80% di questo cotone di produzione cinese e’ prodotto nello Xinjiang.
Simili denunce erano emerse nel luglio scorso in Francia, rivolte a grandi marchi di quel Paese. Le segnalazioni delle associazioni erano sfociate in una inchiesta giudiziaria.