Scontro interno tra i leader talebani: motivo della lite la composizione del nuovo governo
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Scontro interno tra i leader talebani: motivo della lite la composizione del nuovo governo

Discussione tra il mullah Abdul Ghani Baradar, e il ministro Khalil ur-Rahman Haqqani. Il primo ritiene il profilo dell'esecutivo "troppo combattente".

Leader talebani
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15 Settembre 2021 - 12.57


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Scontro intestino tra talebani con una violenta lite che si è consumata tra i leader per disguidi sulla composizione del nuovo governo in Afghanistan.

Lo hanno riferito “alti funzionari” degli integralisti alla Bbc. La discussione tra il cofondatore del gruppo, il mullah Abdul Ghani Baradar, e il ministro Khalil ur-Rahman Haqqani è avvenuta presso il palazzo presidenziale.

Il motivo è legato al profilo dell’esecutivo, giudicato “troppo combattente” da Baradar.

La rete Haqqani, per bocca di uno dei suoi ministri, avrebbe rivendicato il primato della lotta armata nella conquista di Kabul rispetto a quella diplomatica di cui Baradar, co-fondatore dei Talebani, è la principale bandiera avendo guidato i negoziati con gli Usa a Doha ed essendo colui che ha aperto i contatti diretti con l’allora presidente Donald Trump.

Le fonti ufficiali dei Talebani hanno smentito la circostanza, ma la Bbc sottolinea le contraddizioni sulle versioni offerte per spiegare la partenza da Kabul di Baradar. In un primo momento si era parlato di un incontro a Kandahar con il leader Hibatullah Akhundzada – ancora mai apparso in pubblico – mentre ora si afferma che il mullah “era stanco e voleva riposarsi”.

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Dissidi interni ai talebani erano stati ventilati nelle scorse settimane per spiegare i ritardi nella formazione del governo, senza trovare alcuna conferma ufficiale.

Intanto gli Usa lanciano l’allarme sul possibile ritorno di Al Qaeda nel Paese mediorientale nel giro di uno o due anni.

Lo afferma Scott Berrier, direttore della Agenzia di intelligence per la Difesa statunitense, aggiungendo che il movimento islamista potrebbe rappresentare “una significativa minaccia per l’America”.

Sull’argomento interviene anche David Cohen, vicedirettore della Cia, dichiarando di aver ricevuto “indicazioni di potenziali movimenti di Al Qaeda in Afghanistan”.

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