Lui è stato quello che ha sdoganato gli squadroni della morte, ossia i poliziotti che nel nome della lotta al crimine e alla droga sparavano e uccidevano i sospetti senza andare troppo per il sottile.
Oltre a questo è stato il simbolo dell’approccio trumpiano alla politica, tra battute sessiste e omofobe e perfino l’auspicio che alcune suore a lui politcamente contrarie fossero violentate.
Rodrigo Duterte annuncia l’intenzione di ritirarsi dalla politica e rinuncia a candidarsi alla vice presidenza alle prossime elezioni, visto che la Costituzione delle Filippine gli vieta un secondo mandato da presidente. Il presidente, che completerà il prossimo anno i sei anni di mandato caratterizzato da uno stile e metodi autoritari, ha dato il suo sostegno alla candidatura alla vice presidenza di un suo stretto alleato, il senatore Christopher Go.
“In obbedienza con il volere del popolo, che dopo tutto mi ha eletto alla presidenza molti anni fa, io ora dico ai miei concittadini che seguirò il vostro volere ed annuncerò il ritiro dalla politica”, ha detto Duterte, sottolineando che la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica non riteneva opportuna una sua candidatura alla vice presidenza perché avrebbe violato lo spirito della Costituzione.
In realtà Duterte punta sull’ingresso in politica della figlia Sara.
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