La visita di Sergio Mattarella a Berlino rappresenta sia un momento di congedo tra il presidente della Repubblica e la cancelliera Angela Merkel che l’ennesimo segnale dell’intesa tra Italia e Germania con il comune intento di rafforzare l’integrazione europea. L’occasione ufficiale è l’invito del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, per rinnovare una collaborazione rinsaldata durante la pandemia.
Coesione e solidarietà sono state le parole chiave con le quali Mattarella si è impegnato nel suo settennato a rendere sempre più solido il legame tra i due paesi, nel solco dei suoi predecessori, un progetto che ha puntato a un efficace rapporto con la Repubblica federale tedesca a vantaggio del progetto europeo.
In questo progetto la collaborazione e la sintonia, anche personale, con l’omologo Steinmeier sono stati fondamentali, arricchiti da una serie iniziative comuni come l’omaggio dei due presidenti alle Fosse Ardeatine e la partecipazione al ricordo degli eccidi nazifascisti a Fivizzano, in Toscana.
Superare definitivamente le contrapposizioni, scrivere insieme le pagine della memoria, fare i conti con il passato per guardare al futuro di un’Europa definitivamente in pace sono stati passaggi ineludibili del cammino compiuto insieme in questi sette anni da Roma e Berlino.
Ma solido e costante è stato anche il confronto del caso dello Stato con la cancelliera Angela Merkel. Per entrambi si tratterà dell’ultimo colloquio ufficiale: il presidente concluderà il settennato nei primissimi giorni di febbraio, la cancelliera lascerà la guida del governo non appena si concluderanno le trattative post-voto.
Entrambi hanno attraversato una fase politica complicata per l’Europa, attraversata da spinte sovraniste e populiste, dalla minaccia del terrorismo, dalla crisi dei migranti e infine dalla pandemia. Il legame tra Italia e Germania ha quindi contribuito a mantenere la rotta dell’integrazione e, nella crisi del Covid, anche della solidarietà.
Ora si affacciano nuove sfide, basti pensare al pronunciamento della Corte costituzionale polacca, alla lettera dei dodici paesi che chiedono alla Ue di finanziare i muri ai loro confini per frenare i flussi migratori, al nuovo patto di stabilità e al progetto di una difesa comune
Ma il lascito di Mattarella e Merkel non potrebbe essere più chiaro, come ha spiegato la cancelliera nella sua visita di commiato a Roma giovedì scorso: «abbiamo bisogno di maggiore solidarietà».
E la visita del capo dello Stato, che comincia domani a Berlino, prosegue proprio sulla linea di coesione e solidarietà. Il primo appuntamento sarà il colloquio, prima tete-a-tete e poi allargato alle delegazioni tra Mattarella e Steinmeier al Castello di Bellevue.
Martedì mattina il Presidente avrà un colloquio con Angela Merkel poi sarà all’Ambasciata italiana con Steinmeier per consegnare il “Premio dei Presidenti per la cooperazione comunale tra Germania e Italia”, il premio ideato nei mesi più duri della pandemia che rende omaggio a gemellaggi e progetti tra Comuni italiani e tedeschi di tipo particolarmente innovativo.
“Attribuiamo grande importanza a questo tessuto di amicizia e cooperazione che c’è tra i nostri Comuni, che coinvolge una parte rilevante del tessuto sociale dei nostri due Paesi” ha detto Mattarella.
Mentre per il presidente tedesco “i gemellaggi tra città sono manifestazione vissuta dell’intima amicizia italo-tedesca e della coesione in Europa. Di ciò – specie in tempi difficili come quelli della pandemia – sono molto grato”.
Dopo la cerimonia Steinmeier ospiterà al Castello di Bellevue il pranzo ufficiale a cui prenderanno parte anche i sindaci dei comuni premiati. Poi nel pomeriggio, prima di ripartire per Roma, Mattarella sarà accompagnato a visitare il Museo di Pergamo e il Neues Museum.
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